Biden ha autorizzato la fornitura di mine antiuomo all'Ucraina. La mossa degli Usa deriverebbe dal cambiamento di tattica da parte dell'esercito di Mosca
Semaforo verde per l'invio delle mine antiuomo all'Ucraina da parte degli Stati Uniti. Il Washington Post, citando due ufficiali Usa, scrive che il presidente uscente Joe Biden avrebbe autorizzato la consegna di questi particolari aiuti militari a Kiev per contrastare le forze russe. Dal Laos, anche il segretario alla Difesa statunitense, Lloyd Austin, ha confermato la versione spiegando che la decisione segue il cambiamento di tattica da parte dei russi. Non mancano le polemiche per una decisione definita addirittura "disastrosa" dalla Campagna internazionale per la messa al bando delle mine (Icbl) e considerata rischiosa per i civili da alcuni analisti.
La decisione di Biden
La conferma, per così dire, ufficiale è arrivata dalla bocca di Austin. "Le mine terrestri che cercheremmo di fornire agli ucraini sarebbero mine terrestri non persistenti, che possiamo controllare quando si auto-attivano, si auto-distruggono e questo le rende, come dire, molto più sicure rispetto a quelle che stanno creando da soli", ha dichiarato l'alto funzionario Usa. Il Washington Post, come detto, si è invece soffermato sul via libera arrivato dall'amministrazione Biden e pensato appositamente nel tentativo di rafforzare le difese di Kiev contro l'avanzata delle truppe russe.
La mossa di Biden, tra l'altro, è arrivato dopo le notizie sul via libera all'impiego di missili a lungo raggio per colpire all'interno del territorio russo. Secondo le fonti del Post, nell'amministrazione Biden ci sarebbe forte preoccupazione per i recenti attacchi di Mosca contro le linee del fronte ucraine, e il Pentagono riterrebbe che la fornitura di mine - da utilizzare solo in territorio ucraino e in particolare nell'est - sarebbe tra le mosse più utili che gli Usa potrebbero fare per contribuire a rallentare gli attacchi russi di fronte a progressi significativi nel Donetsk.
Quali mine?
Una delle fonti intercettata dal WP ha spiegato che si tratta di mine che si autodistruggono o diventano inattive, riducendo i rischi di conseguenze per i civili. Come se non bastasse, pare che a livello politico gli ucraini si siano impegnati a non utilizzarle in aree densamente popolate. Ma per gli esperti anche questo tipo di mine rappresenterebbe un rischio per la sicurezza. "La Russia sta attaccando le linee ucraine nell'est con ondate di truppe, a prescindere dalle perdite - ha detto una fonte -Gli ucraini ovviamente subiscono perdite e sempre più città e località rischiano di cadere. Queste mine sono fatte appositamente per contrastare tutto questo". Se "impiegate con altre munizioni che già forniamo all'Ucraina, l'intento è contribuire a una difesa più efficace", ha puntualizzato.
Il Post sottolinea come le forze russe non si siano astenute dall'impiego di mine antiuomo sulle linee del fronte, come sinora Biden fosse stato riluttante a fornire mine all'Ucraina, anche di fronte ai timori della sua stessa amministrazione, e come ora i progressi sul campo della Russia abbiano costretto la Casa Bianca a trovare nuove strade per aiutare Kiev (soprattutto dopo la vittoria di Donald Trump, che ha promesso la fine del conflitto). In ogni caso, le mine non permanenti potrebbero aiutare le difese ucraine rallentando le truppe russe, incanalandole in aree in cui queste ultime possono essere prese di mira con artiglieria e razzi.
Polemiche e critiche
Né la Russia né gli Stati Uniti, a differenza dell'Ucraina, sono tra i 164 Paesi firmatari della Convenzione di Ottawa, del trattato sulla messa al bando delle mine antipersona che ne vieta l'impiego e il trasferimento. "Si tratta di uno sviluppo scioccante e devastante", ha commentato Mary Wareham di Human Rights Watch.
Biden si era già impegnato a sostenere lo sminamento in Ucraina quando sarà finita la guerra innescata dall'invasione russa su vasta scala avviata nel febbraio di due anni fa e una fonte del giornale ha precisato che l'impegno per la bonifica del territorio verrà esteso per contribuire a rimuovere le mine fornite
dagli Usa. Secondo il Post, al 2022 gli Usa avevano scorte di circa tre milioni di mine antiuomo, non utilizzate dal 1991, dalla Guerra del Golfo, ad eccezione di un caso in Afghanistan nel 2022.