Economia & Lobby
di F. Q. | 14 Novembre 2024
Azioni di Mps in forte rialzo a piazza Affari (+ 12%) dopo l’operazione annunciata mercoledì sera dal Tesoro. Il Mef ha messo sul mercato il 15% della banca (rimanendo titolare di una quota dell’11%) incassando 1,1 miliardi di euro. Il 5% è stato acquistato da Banco Bpm, il 3% dalla controllata Anima e quote del 3,5% ciascuna sono andate al gruppo Caltagirone e a Delfin, la finanziaria della famiglia Del Vecchio che ha già partecipazioni in Mediobanca e Generali. La scommessa che elettrizza i mercati è che questa operazione sia premessa di una prossima acquisizione.
I riflettori sono puntati su Banco Bpm, le cui azioni guadagnano più del 3%. Fino ad ora il gruppo guidato da Giuseppe Castagna “ha negato un interesse in Mps” ma “l’appeal di un progetto industriale potrebbe cambiare con Anima”, su cui l’istituto ha da poco lanciato un’Opa, in quanto un’integrazione tra le reti “implicherebbe sinergie ancora più alte”, affermano gli analisti di Bank of America secondo cui il governo italiano ha trasformato “la privatizzazione di Mps in un progetto industriale formando un nuovo hub bancario di dimensione, dopo Intesa e Unicredit”.
Nonostante Banco Bpm abbia ribadito di voler restare focalizzata sulla “propria strategia stand-alone” l’acquisizione di una quota del 5% di Mps “dimostra potenzialmente un interesse per l’intera Mps e non solo per la tutela l’accordo di distribuzione con Anima“, scrivono gli analisti di Deutsche Bank. “Sebbene l’acquisizione di una quota non implichi l’annuncio, a breve o del tutto, di un’aggregazione, aumenta le probabilità di un tale scenario, che abbiamo ipotizzato fosse molto bassa almeno fino a ieri”, spiegano.
“Non escludiamo del tutto l’acquisizione di Mps da parte di Banco Bpm tra un anno“, affermano gli analisti di Jp Morgan, in una nota ai clienti. Per Mediobanca la mossa scatenerà “speculazioni di M&A (fusioni e acquisizioni, ndr), relative a un’acquisizione totale di Mps” in quanto “i vantaggi di avere Mps come distributore sono chiaramente presenti ma probabilmente marginali, nel contesto della quota del 9%” mentre una fusione tra le due banche “sarebbe accrescitiva per l’utile per azione” di Banco Bpm mentre “l’impatto iniziale del Cet1 si ridurrebbe nel tempo” rendendo l’operazione “molto più vantaggiosa” per Castagna “rispetto a un acquisto di azioni proprie”. Una volta conclusa l’opa su Anima il Banco, afferma Intermonte, avrà “accesso alle oltre 1.300 filiali di Mps per poter distribuire prodotti assicurativi e di Anima” mentre “in futuro, non possiamo escludere che le due banche possano convergere verso un consolidamento”.
“La sinistra era quasi riuscita a distruggere un patrimonio enorme come quello di Mps che oggi invece diventa, grazie all’azione dello Stato e a una gestione ordinata, un polo attrattivo per grandi investitori italiani. Ne sono molto orgoglioso: la strada era ed è quella giusta”, afferma Matteo Salvini, in una nota.