Economia
di F. Q. | 14 Novembre 2024
Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione europea con delega alla concorrenza, ha emesso a nome della Commissione una multa di 797,72 milioni di euro nei confronti di Meta prima di lasciare il suo incarico. La Commissione ha sanzionato Meta per aver violato le norme antitrust dell’Ue.
La multa è stata inflitta poiché Meta ha legato il suo servizio di annunci online, Facebook Marketplace, al social network Facebook, imponendo condizioni sleali agli altri fornitori di servizi di annunci online per favorire il proprio Marketplace, ottenendo vantaggi non replicabili dai concorrenti. Bruxelles ha diffuso una nota in cui Vestager afferma: “Ha abusato della sua posizione dominante nei mercati dei servizi di social network personali e della pubblicità online su piattaforme di social media. Deve ora porre fine a questo comportamento”.
Secondo la Commissione, l’abuso di posizione dominante da parte di Meta si è concretizzato nel dare automaticamente accesso a Facebook Marketplace a tutti gli utenti di Facebook, esponendoli regolarmente al servizio, anche contro la loro volontà. Questo conferisce a Facebook un vantaggio sostanziale nella distribuzione, non replicabile dai concorrenti. L’Ue ha inoltre evidenziato che Meta ha imposto condizioni commerciali unilaterali e inique ad altri fornitori di servizi di annunci online che pubblicizzano sulle piattaforme di Meta, come Facebook e Instagram. Questo ha permesso a Meta di utilizzare i dati degli annunci di altri inserzionisti a esclusivo vantaggio del Marketplace.
La Commissione ha ordinato a Meta di porre fine a queste pratiche e di astenersi dal ripetere comportamenti simili in futuro. La multa di 797,72 milioni di euro è stata calcolata seguendo le linee guida della Commissione del 2006, tenendo conto della durata e della gravità dell’infrazione e del fatturato di Facebook Marketplace, fattore determinante per l’importo base della sanzione. Inoltre, è stato considerato il fatturato totale di Meta per garantire un effetto deterrente sufficiente, data la rilevanza economica della società. La scorsa estate si era ipotizzato che la sanzione avrebbe potuto superare i 10 miliardi di dollari, pari al 10% del giro di affari globale di Meta nel 2023.
Il procedimento formale contro Meta è stato avviato a giugno 2021 per presunta condotta anticoncorrenziale. A dicembre 2022, la Commissione ha inviato una comunicazione degli addebiti a cui Meta ha risposto a giugno 2023.