Dal Pd e Avs all'Anpi, passando per l'Associazione Nazionale dei magistrati: le parole del fondatore di Tesla scatenano una serie di reazioni che investono (soprattutto) la premier Meloni. Lega: "L'Anm si dedichi al lavoro"
"Questi giudici devono andarsene". Questa frase lapidaria di Elon Musk pubblicata sul suo profilo X (di cui è proprietario) nel commentare la decisione del Tribunale di Roma di sospendere la convalida del trattenimento di sette migranti provenienti dall'Egitto e dal Bangladesh nel centro di Gjader ha provocato una reazione a catena, che ha avuto origine dai partiti del centrosinistra e che è arrivata fino a una presa di posizione ufficiale dell'Associazione Nazionale dei Magistrati. Partito Democratico e Alleanza Verdi-Sinistri, con i deputati Andrea Casu e Angelo Bonelli, hanno chiesto a Giorgia Meloni "di venire in aula o di valutare lei stessa se intenderà intervenire sulle parole pronunciate poche ore fa da Elon Musk" sui giudici italiani.
Alla richiesta di un'informativa urgente della presidente del Consiglio nell'Aula di Montecitorio si è aggiunta anche l'ex presidente della Camera Laura Boldrini, che ha commentato: "A che titolo Elon Musk pensa di poter dire cosa devono o non devono fare i giudici italiani? Cosa gli dà il diritto di interferire con un potere indipendente di uno stato sovrano che non è neanche il suo?". Il tutto condito da un invito pungente nei confronti della premier: "La presidente Meloni tenga a bada il suo idolo e gli dica di astenersi dal mettere in atto queste invasioni di campo. Oppure il 'sovranismo' serve solo per attaccare le leggi europee sui migranti?".
Sulla scia di queste protesta arriva anche l'opinione dell'Anm che, tramite il segretario generale, Salvatore Casciaro, auspica "che ci sia maggior rispetto istituzionale per la magistratura e per la giurisdizione. L’invito e l’auspicio è che si recuperi maggior equilibrio anche nella comunicazione". Parole alle quali ha immediatamente controreplicato la Lega con una nota ufficiale: "Ci chiediamo se il rispetto istituzionale evocato dalla Anm è quello del suo ex presidente Luca Palamara secondo il quale 'Salvini ha ragione ma va attaccato'. Consigliamo all'Associazione nazionale magistrati di dedicarsi meno a Elon Musk e più al lavoro".
Le parole di Musk vengono poi etichettare come "pericolose" da Ernesto Carbone, membro laico del Csm ed ex parlamentare del Pd: "Questi nuovi oligarchi che sfruttano mondi nuovi (come lo spazio, l'etere i social e le nuove tecnologie) per controllare la politica mondiale sono un pericolo per la democrazia - aggiunge -. Dopo un'incursione nella politica tedesca oggi il giurista Elon Musk entra in modo violento criticando un potere dello Stato. Tutto questo è inaccettabile ma soprattutto pericoloso". Ancora più duro il presidente nazionale dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo: "Penso che questo rappresenti uno dei punti più bassi in cui è caduta l'idea di democrazia su scala planetaria". Secondo il capo dell'associazione dei partigiani il fondatore di SpaceX non può permettersi di "interferire in questo modo nelle vicende politiche italiane e di minacciare la magistratura".
Sul fronte della maggioranza di governo di centrodestra, a esprimersi sulla vicenda è Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, rispondendo al programma Tagadà, su La7, alla domanda se le parole di Musk sui giudici italiani rappresentano una ingerenza: "Né più né meno come molti dei nostri intervengono negli affari americani. Ad ognuno si dà il peso che si ritiene di dare". Elon Musk "non è un ministro" di un paese estero "ma un cittadino, ancorché importate. La politica è una cosa, la società un'altra.
Capisco che molti confondano le due cose ma questo è un problema di retaggio ideologico. Piaccia o non piaccia Musk è un cittadino, illustre, famoso, ricco, ma ad oggi è un cittadino", ha concluso.