È stato condannato all'ergastolo senza possibilità di libertà vigilata David DePape, l'uomo che nel 2022 aveva aggredito il marito dell'ex presidente della Camera Usa Nancy Pelosi, Paul, con un martello nella loro casa in California. A giugno una giuria di San Francisco ha dichiarato DePape colpevole di accuse tra cui rapimento aggravato, furto con scasso di primo grado e sequestro di persona di un anziano. Prima di emettere la sentenza, il giudice Harry Dorfman ha respinto le argomentazioni degli avvocati di DePape che chiedevano la concessione di un nuovo processo per l'attacco contro Paul Pelosi, che all'epoca aveva 82 anni.
L'aggressione
Il 28 ottobre del 2022, David DePape, 44 anni, carpentiere residente a Richmond, in California, e seguace di varie teorie cospirative di estrema destra, si è introdotto nella casa di San Francisco dei coniugi Pelosi e ha colpito alla testa Paul Pelosi, gridando: «Dov'è Nancy?". Prima di perdere conoscenza, l'82enne ha fatto in tempo a chiamare la polizia; ed è stato poi ricoverato per una frattura al cranio. DePape ha ammesso subito che la sua intenzione era di «rompere le rotule» alla speaker della Camera, se non avesse confessato le «bugie» dei democratici. L'uomo non si è mai scusato con la famiglia e anzi, oggi in aula, ha letto una lunga dichiarazione in cui accusava il governo di aver organizzato gli attacchi dell'11 settembre 2001 e inveiva contro «rituali omicidi magici e malvagi» organizzati dai politici. Per i difensori, che promettono di fare appello, queste dichiarazioni dimostrano l'infermità mentale del loro assistito. Ma il giudice Harry Dorfman ha chiarito: «E' mia intenzione che il signor DePape non esca mai di prigione». L'attacco all'anziano Pelosi aveva impressionato l'opinione pubblica, come sintomo della forte divisione nel paese a una settimana dalle elezioni di midterm. L'ultima parola sulla vicenda si scrive a una settimana da elezioni presidenziali altrettanto tese.