No all'uso delle chat di Sangiuliano: il Senato respinge la richiesta del Tribunale dei ministri

3 settimane fa 6

La Giunta per le Autorizzazioni di Palazzo Madama ha approvato la relazione del senatore di Forza Italia Paroli in cui si ravvisa il "fumus persecutionis" e sulla quale le opposizioni hanno votato contro

 il Senato respinge la richiesta del Tribunale dei ministri

La Giunta per le Autorizzazioni del Senato della Repubblica, presieduta dal parlamentate del Partito Democratico Dario Franceschini, ha detto no alla richiesta del Tribunale dei ministri di acquisire la corrispondenza dell'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano con Maria Rosaria Boccia. I componenti dell'organismo parlamentare che si occupa di valutare la legittimità della richiesta di arresto o di altre limitazioni della libertà personale hanno infatti approvato a maggioranza la relazione di Adriano Paroli (Forza Italia) nella quale si ravvisava il fumus persecutionis da parte dei magistrati nei confronti dell'ex responsabile del dicastero dei Beni e delle Attività Culturali.

La richiesta del Tribunale dei ministri era arrivata a Sant'Ivo, sede della Giunta ​per le Autorizzazioni di Palazzo Madama, a seguito della denuncia nei confronti dello stesso Sangiuliano da parte del deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Angelo Bonelli, risalente allo scorso mese di settembre, dove veniva ipotizzato il reato di peculato per distrazione e rivelazione di segreto d'ufficio nella vicenda legata all'imprenditrice che costrinse Sangiuliano alle dimissioni dal governo Meloni. Il relatore forzista, martedì scorso, aveva chiesto di non autorizzare il trasferimento delle carte - mail, chat e altro materiale di corrispondenza tra l'ex ministro e la Boccia - al tribunale dei ministri.

"Si propone di respingere la richiesta in quanto nel caso di specie sussiste il fumus persecutionis di secondo grado", è quanto si leggeva nella relazione. Una tesi che ha visto oggi il via libera a maggioranza della giunta e che tra pochi verrà sottoposta al voto dell'Aula del Senato.

Tutte le opposizioni all'esecutivo nazionale - Pd, 5 Stelle, Avs, Italia Viva e Azione - hanno votato contro, in quanto concordi nel sostenere che per l'accusa di rivelazione di segreti ufficio sia necessario acquisire le chat personali. Nelle scorse settimane lo stesso ex ministro Sangiuliano aveva chiesto di negare l'autorizzazione al Tribunale di ministri.

Leggi tutto