Salute
di F. Q. | 8 Novembre 2024
Non è autoctono – come riferito ieri dalle autorità sanitarie – ma importato, il caso di malaria registrato a Verona. Il paziente non aveva riferito di un viaggio all’estero Lo precisa oggi il Servizio di igiene e sanità pubblica (Sisp) dell’Ulss 9 Scaligera, che ha completato un’approfondita analisi epidemiologica. “Sono emersi – riferisce oggi la Regione Veneto – elementi determinanti per escludere la possibilità che si tratti di un caso autoctono. A seguito di verifiche incrociate con gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera, è emerso infatti un recente viaggio all’estero in area endemica per malaria, inizialmente non dichiarato, che consente di classificare il caso come importato”.
La Regione Veneto precisa che l’indagine “è stata condotta dal Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Ulss 9 in stretta sinergia con la Direzione Prevenzione e con l’Istituto Superiore di Sanità. Il sistema di sorveglianza regionale ha permesso di attivare immediatamente tutte le azioni di verifica e predisporre gli interventi necessari nell’eventualità che il caso fosse stato autoctono”. L’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, nell’ambito della sorveglianza regionale routinaria per le malattie trasmesse da vettore, ricerca la presenza di Zanzara Anopheles attraverso le trappole dislocate nel territorio regionale, con immediata possibilità di verifica nelle aree coinvolte. Questo sistema, in analogia con la sorveglianza delle arbovirosi, ha permesso durante questa stagione di identificare numerosi casi di malattia infettiva di importazione trasmessi da vettori, riducendo in modo sostanziale i rischi di trasmissione autoctona. Secondo quanto appreso dall’Adnkronos Salute il paziente non avrebbe riferito, per motivi personali, il viaggio in Africa nelle prime indagini dell’autorità sanitaria.