Giustizia & Impunità
di F. Q. | 19 Novembre 2024
“Ci rivolgiamo espressamente al ministro della Giustizia affinché revochi senza ulteriori indugi le deleghe attribuite al sottosegretario Delmastro, palesemente inadatto ad interpretare la funzione che gli è stata attribuita”. L’Unione delle Camere penali, il “sindacato” degli avvocati penalisti, chiede al Guardasigilli Carlo Nordio di togliere la delega alle Carceri al suo sottosegretario Andrea Delmastro, dopo le frasi pronunciate da quest’ultimo alla cerimonia di presentazione delle nuove auto blindate della Polizia penitenziaria. “Per me è un’intima gioia l’idea di far sapere ai cittadini come incalziamo e non lasciamo respirare chi sta dietro quel vetro oscurato”, aveva detto l’esponente di Fratelli d’Italia (video) in riferimento ai detenuti in regime di alta sicurezza e al 41-bis, suscitando indignazione e polemiche. “Abbiamo subito stigmatizzato le improvvide e grottesche dichiarazioni del sottosegretario Delmastro. Parole chiare, non fraintendibili, connotate da un disprezzo prima di tutto umano nei confronti delle persone detenute, di una gravità eccezionale, della quale evidentemente si è reso conto perfino lo stesso Delmastro, che ha poi cercato goffamente di fornirne un’interpretazione autentica secondo la quale la gioia deriverebbe dal non dare respiro alla mafia e non al detenuto”, affondano i penalisti.
“Abbiamo atteso una reazione delle forze politiche di maggioranza e del ministro della Giustizia, perché, preso atto dell’assoluta inadeguatezza del sottosegretario a svolgere il proprio ruolo, gli imponessero di fare un passo indietro nel nome del rispetto dei principi costituzionali che garantiscono la dignità della persona e la funzione della pena ed anche della tutela istituzionale del ruolo che lo stesso è chiamato svolgere”, prosegue il comunicato. “Purtroppo”, aggiunge, “questo sussulto non c’è stato, pur a fronte della gravità di quanto si è verificato”. Anzi, interpellata sul tema a margine del G20 di Rio de Janeiro, la premier Giorgia Meloni ha difeso senza tentennamenti il suo compagno di partito: “Lui ha detto che gode nel vedere non respirare la mafia, se questo vi scandalizza ne prendo atto. Io non sono scandalizzata dal fatto che qualcuno dica che questo governo non vuole far respirare la mafia”, ha detto. Una posizione che rischia di creare la prima profonda crepa tra la maggioranza e la categoria degli avvocati penalisti, finora piuttosto favorevole alle riforme portate avanti dal governo, dall’abrogazione dell’abuso d’ufficio alla separazione delle carriere.
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