Processo Impagnatiello, l’avvocato della famiglia di Giulia Tramontano: “È sempre stato lucido”

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aggiornamento 21 Ottobre 2024 9:32

“È sempre stato lucido, ha connotazioni caratteriali ma non sono tali da avere una influenza nell’ambito di un procedimento penale”: lo ha precisato l’avvocato della famiglia Tramontano, Giovanni Cacciapuoti, prima del via della nuova udienza che vede come imputato Alessandro Impagnatiello.

Alessandro Impagnatiello (foto da LaPresse) e Giulia Tramontano (foto da Facebook)

Alessandro Impagnatiello (foto da LaPresse) e Giulia Tramontano (foto da Facebook)

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Oggi 21 ottobre è iniziata una nuova udienza per Alessandro Impagnatiello, in carcere con l'accusa di aver ucciso con 37 coltellate la compagna Giulia Tramontano incinta di sette mesi. In aula la difesa e l'accusa commenteranno la perizia psichiatrica depositata nei giorni scorsi dai consulenti della Corte d'Assise: ovvero che l'imputato era capace di intendere e volere al momento dell'omicidio. Prima dell'inizio dell'udienza l'avvocato della famiglia Tramontano, Giovanni Cacciapuoti ha commentato così quanto sostenuto dai medici: "Alessandro Impagnatiello era capace di intendere e di volere questo lo dicevano le carte e la consulenza di parte. Poi i consulenti della Corte lo hanno confermato: è sempre stato lucido, ha connotazioni caratteriali ma non sono tali da avere una influenza nell'ambito di un procedimento penale".

Impagnatiello pochi giorni dell'arresto ha confessato il delitto raccontando la sua versione dei fatti. Ovvero di aver litigato con la compagna dopo che lei aveva scoperto dell'esistenza di un'altra donna, una collega di lavoro del bar con cui la stessa Giulia aveva appena avuto un incontro chiarificatore. Secondo il barman, i due hanno discusso "con toni normali" e poi, mentre Alessandro mangiava una piadina, Giulia ha iniziato a ferirsi con un grosso coltello da cucina. Da lì, la situazione sarebbe degenerata. "Arrivato vicino a lei, per non farla soffrire le ho inferto anche io tre o quattro colpi all'altezza del collo", ha raccontato ai carabinieri. Ma i medici legali hanno poi smentito che Giulia Tramontano si sia inferta i tagli con il coltello: è stata accoltellata 37 volte poi l'imputato avrebbe provato a darle fuoco per due volte, una nella vasca da bagno e una in garage.

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