Nel settembre 2022 la giudice Antonella Marrone, che ieri ha sospeso il trattenimento di alcuni migranti in Albania, pubblicava su WhatsApp un commento al vetriolo sulla futura premier
Un commento al vetriolo su Giorgia Meloni pubblicato su WhatsApp. Così Antonella Marrone, la giudice che ieri ha firmato alcuni dei provvedimenti di sospensione del trattenimento dei migranti in Albania, nel settembre 2022 criticava la leader di Fratelli d'Italia, che di lì a poche settimane sarebbe diventata presidente del consiglio. In quel periodo Meloni aveva condiviso sui social un messaggio affettuoso per la figlia Ginevra, al suo primo giorno di scuola elementare. Niente di politico, solo uno scorcio di vita privata diffuso online. Ora però spunta uno screenshot pubblicato da Il Tempo che - stando a quanto di legge - mostra la reazione avvelenata della Marrone a quel post.
Nel fermo immagine si vede innanzitutto il messaggio scritto da Meloni il 12 settembre 2022 e rivolto alla piccola Ginevra. "Eccoti, con la tua cartella enorme, ad affrontare il primo giorno delle elementari. Ci teniamo mano nella mano, mentre andiamo incontro alle nostre sfide più difficili", scriveva la leader di Fratelli d'Italia. "Ricorda quello che ti ho detto, non sarà la rabbia a darti la forza di andare avanti né l'ambizione o l'ego e l'invidia. Solo l'amore può darti l'energia che serve a non abbassare mai la testa, a non smarrirti, a non preferire le scorciatoie. Fallo con amore e non ti fermerà nessuno. Buon viaggio, amore mio", concludeva Meloni. L'affettuoso incoraggiamento per il primo giorno di scuola è stato però colto da Marrone come spunto per una piccata considerazione.
Nello screenshot, pubblicato come status di WhatsApp e divulgato da Il Tempo, si legge infatti la chiosa della toga vicina alla corrente di sinistra AreaDG. "Ah, non sono la rabbia, l’ego, l'ambizione e l’invidia a muoverla? Sentendola parlare con quel vocione rabbioso mi sembrava l'opposto ma mi sarò sbagliata...", scriveva la toga in quel contenuto effimero (gli status di WhatsApp rimangono infatti online solo 24 ore).
Non è la prima volta che le considerazioni virtuali di un giudice fanno notizia. Era accaduto ad esempio con Iolanda Apostolico, che non aveva convalidato il fermo dei migranti nel centro richiedenti asilo di Pozzallo, e con la petizione anti-Salvini da lei condivisa sui social nel luglio 2018, senza alcun commento aggiuntivo.
Anche in quel caso, ne era scaturita una discussione proprio
sull'atteggiamento e le opinioni private dei giudici, i quali - secondo l'antico e sempre valido precetto - devono non solo essere imparziali ma anche apparirlo in ogni occasione, proprio in virtù del loro delicato compito.