Ragazzina accoltella compagno a scuola, la madre: «Mi sento morire, mia figlia è educata e ha buoni voti. Non sa dire perché l'ha fatto»

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«Ma che ho potuto fare io per meritarmi questo? Come è possibile che mia figlia abbia fatto una cosa del genere? Non c'è alcuna giustificazione per il suo gesto orribile, io da madre mi sento morire».

La telefonata dalla scuola e la notizia, arrivata come un macigno, che la figlia, nel cortile dell'istituto, aveva appena accoltellato un compagno di classe per vendicarsi di un “torto” subito qualche giorno prima.

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Cappelli lunghi castani, occhi grandi e viso dolce, la mamma della dodicenne racconta, sul portone di casa di una palazzina a Cava dei Selci - un piccolo centro a ridosso della via Appia - l'angoscia vissuta in queste ore, divorata da una scia di domande su come la figlia, dai compagni descritta come una ragazzina solitaria e introversa, sia arrivata a tanto. Si mette in discussione, piange, scuote di continuo la testa e a stento sta in equilibrio.


Avete notato qualcosa di strano in lei prima che andasse a scuola? 
«Assolutamente no, era come gli altri giorni, il papà l'ha accompagnata come faceva tutte le mattine, la scuola è al di là della via Appia, una strada trafficata, pericolosa, abbiamo sempre preferito che venisse in auto con noi. Oggi, quando si è svegliata era assolutamente normale, non c'era nulla che potesse far presumere quello che è successo, una tragedia di cui non sappiamo darci una minima spiegazione».

 
Il sangue, le urla, l'arrivo dei carabinieri. Molti compagni di scuola di sua figlia oggi erano traumatizzati e i docenti sotto choc. Cosa ha detto a sua figlia quando siete andati a prenderla a scuola?
«L'abbiamo rimproverata, le ho detto che non poteva fare di peggio, che tutti abbiamo copiato nella vita, ma una cosa del genere, accoltellare un compagno di classe, non può trovare alcuna giustificazione. Potevo capire, per quanto fosse lo stesso sbagliato, mettere le mani addosso, ma arrivare a portare a scuola un coltello...».


Sua figlia è stata trovata dai carabinieri seduta su un marciapiede davanti alla scuola. Come sta?
«Sta nella sua camera, sul letto, sta male ora che ha acquisito la consapevolezza di quello che ha fatto, non sa darsi nemmeno lei una spiegazione a una reazione così violenta». 


Il compagno ha chiamato la professoressa, dicendo che sua figlia stava copiando dal cellullare una verifica di grammatica. Come era l'andamento scolastico?
«Ero andata qualche settimana prima ai colloqui, i docenti mi avevano detto che andava bene. Non c'era stato pertanto nessun segnale nemmeno da parte della scuola che potesse in qualche modo allarmarci. Anche in grammatica andava bene».


Oggi davanti alla scuola alcuni genitori dicevano che sarebbe giusto espellerla. Lei cosa si aspetta? 
«So che ci saranno conseguenze, certo, non potrebbe essere diversamente, domani ci sarà un incontro a scuola con il Preside dell'Istituto, probabilmente verrà espulsa, capisco anche la grande preoccupazione provata dai genitori a sapere che c'era una ragazzina con un coltello a scuola...».


In passato aveva mai avuto atteggiamenti aggressivi nei confronti dei compagni oppure in altri contesti? 
«No, mai, era molto timida, anzi la nostra preoccupazione era che potesse lei avere problemi, perché era molto introversa, un po’ chiusa e non parlava molto. Ma in cosa avrò mai sbagliato, possibile che i figli possano cambiare così improvvisamente. È sempre stata seguita, è la nostra unica figlia. Ha un bel rapporto anche con i nonni, hanno solo lei e sono stati sempre molto presenti. Non so più cosa pensare, sono distrutta, noi genitori cerchiamo sempre di fare del nostro meglio, ma poi ci ritroviamo di fronte a certe situazioni inverosimili. Ora devo proprio andare, non riesco più a dire niente». 


L'episodio ha catapultato i due genitori in un baratro emotivo. Nella piccola frazione del comune di Marino, per strada, davanti ai bar e perfino davanti alla loro abitazione non si parla di altro.


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