Salvini intervistato per 4 minuti al Tg1. Il cdr: “Lesa l’equidistanza, la Rai sia super partes”. Scontro Pd-Lega, Schlein: “Comizio delirante”

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Media & Regime

 “Comizio delirante”

| 20 Ottobre 2024

Diventa un caso l‘intervista di 4 minuti al leader della Lega Matteo Salvini andata in onda nell’edizione delle 20 del Tg1 di sabato 19 ottobre. Una spazio inusuale per un telegiornale, durante il quale il vicepremier ha parlato sia del processo Open Arms in cui è imputato a Palermo, sia del caso dei migranti in Albania: l’occasione per rilanciare i pesanti attacchi alla magistratura arrivati anche da altri esponenti del governo, in primis il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Sullo spazio concesso a Salvini nel telegiornale della prima rete del servizio pubblico è intervenuto duramente il cdr del Tg1, avvertendo che l’intervista ha “leso il principio dell’equidistanza tra i soggetti di cui siamo chiamati ad occuparci”. Inevitabile la polemica politica. La segretaria del Pd Elly Schlein parla di un “comizio delirante” andato in onda al Tg1, con la Rai “svilita a megafono del governo”. Immediata la replica della Lega: “Il Pd ora minaccia il servizio pubblico e vorrebbe imbavagliarlo“.

La nota del Cdr e la solidarietà di Usigrai
“Riteniamo che gli oltre quattro minuti di intervista al ministro Salvini, imputato nel processo Open Arms, andata in onda nell’edizione delle 20 del telegiornale, abbiano leso uno dei principi alla base del nostro mestiere: l’equidistanza tra i soggetti di cui siamo chiamati ad occuparci”, scrive in una nota la rappresentanza sindacale interna al Tg1. “L’informazione del servizio pubblico dev’essere sempre super partes e mai percepita come soltanto di una parte. Ci aspettiamo che, in vista della sentenza di dicembre, altrettanto spazio sia concesso alle parti civili“, conclude il cdr. Poco dopo è arrivata la solidarietà da parte del sindacato Usigrai: “Condividiamo totalmente quanto scritto dal Cdr del Tg1. Ancora una volta, come denunciato in un comunicato nell’assemblea dei Cdr della Rai lo scorso 17 aprile, il servizio pubblico diventa megafono dei partiti. Quell’intervento in diretta del ministro non è informazione, ma propaganda“. L’ultima polemica è ancora più recente: a metà settembre RaiNews aveva mandato in onda integralmente il video social di Salvini che si difendeva sempre dalle accuse del processo Open Arms.

Gli attacchi di Schlein e del Pd
“Al Tg1 comizio delirante di Salvini che attacca i giudici che fanno il loro lavoro secondo le leggi e la Costituzione. Rai svilita a megafono di un governo che vuole smontare la separazione dei poteri attaccando la magistratura. Non è possibile, non glielo permetteremo”, scrive in un post sui suoi social la segretaria del Pd Elly Schlein. Poi arriva anche il comunicato dei componenti del Partito democratico della commissione di Vigilanza Rai: “Ancora una volta TeleMeloni mette il suo timbro, trasformando il servizio pubblico in un megafono unilaterale del governo. Siamo indignati e preoccupati per l’intervista rilasciata dal ministro Matteo Salvini durante l’edizione serale del Tg1. In un contesto in cui si dovrebbe garantire pluralismo ed equilibrio informativo, è inaccettabile che un ministro della Repubblica abbia avuto la possibilità di esprimersi per oltre 4 minuti con un discorso esplicitamente politico e non istituzionale“. Così i componenti del Partito democratico della commissione di Vigilanza Rai. “Per questo chiediamo alla Rai e al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci di rispettare il proprio mandato, assicurando un’informazione equilibrata e oggettiva“, concludono i dem.

La replica della Lega e di Unirai
“Solidarietà alle giornaliste e ai giornalisti Rai che osano fare informazione, senza inchinarsi al Pd che ora minaccia il servizio pubblico e vorrebbe imbavagliarlo. Se Schlein gradisce comizi a senso unico e di estrema sinistra, può sempre bussare a qualche procura e chiedere di Magistratura Democratica”, replica la Lega in una nota. Mentre sul punto interviene anche il sindacato di destra Unirai: “Cresce il malessere nella redazione del Tg1 per i continui attacchi che arrivano dalla politica che pretende di dettare sommari e scalette al Servizio Pubblico. Il primo telegiornale italiano, nel rispetto dei principi del pluralismo e della completezza dell’informazione, il giorno della contestata intervista a Salvini ha intervistato l’ex procuratore Caselli, il giorno prima il presidente dell’Anm Santalucia. Chi dipinge una testata sbilanciata e faziosa viene puntualmente smentito dai numeri“.

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