Lo chiamano sciopero del sesso contro Trump e se ne sta parlando parecchio sui social. Del resto nell’epoca più fluida (o liquida, alla Baumann) della storia e dopo trent’anni di neoliberismo che ha cancellato ogni possibile diritto nel mondo del lavoro, chi protesta si aggrappa all’unico elemento materiale rimasto: il sesso. In pratica si tratta di un tam tam resuscitato nelle scorse ore su X, Instagram e TikTok dopo la schiacciante vittoria di Trump alle presidenziali statunitensi. Lo sciopero del sesso contro Trump è una sorta di continuazione del Movimento 4B (#4Bmovement) sorto in Corea del Sud nel 2016 dopo l’uccisione di una donna 33enne in un bagno pubblico.
In pratica diverse donne statunitensi nelle scorse ore hanno postato video dove provano a convogliare una protesta collettiva al femminile contro il tycoon seguendo le quattro regole del Movimento 4B: niente sesso con gli uomini, niente matrimonio, niente appuntamenti galanti con gli uomini, niente procreazione. Inoltre, in diversi video appaiono alcune ragazze, autodefinitesi elettrici democratiche, che incitano a lasciare i propri partner di fede repubblicana. In 24 ore l’hashtag #4Bmovement ha comunque registrato oltre quattro milioni di visualizzazioni anche solo per curiosità. Uno sciopero, insomma, che più che una vera e propria istanza sociale di diritti di sopravvivenza delle cittadine americane sa più di tignosa vendetta per la sconfitta elettorale.
Another sobbing woman calls for all Kamala supporters to divorce their husband’s or breakup with their boyfriend’s for the 4b movement. pic.twitter.com/qm7ciVOAml
— John Curtis (@Johnmcurtis) November 6, 2024