Se l’erba del vicino è più verde, mi conviene imitarlo: come le cinciallegre imparano le une dalle altre

3 giorni fa 1
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Quando arriviamo in una nuova città, in un nuovo contesto lavorativo oppure semplicemente in gruppo diverso di persone, spesso ci troviamo a dover apprendere abitudini sociali nuove, più adatte o semplicemente più conformi a quel contesto specifico. Comprendere e imparare nuovi usi e costumi osservando gli altri, non è tuttavia un comportamento esclusivamente umano, ma a quanto pare è un elemento essenziale nell'apprendimento culturale di un piccolo e colorato uccello molto comune nei nostri giardini: la cinciallegra.

Uno studio condotto dai ricercatori del Max Planck Institute of Animal Behavior (MPI-AB) e del Cluster of Excellence Collective Behaviour dell'Università di Costanza ha infatti svelato un meccanismo sorprendente: l'arrivo in nuovo gruppo è un potente catalizzatore per innescare l'apprendimento sociale delle cinciallegre. Questa scoperta, pubblicata su PLOS Biology, dimostra chiaramente come anche gli uccelli adottino nuovi comportamenti osservando i loro vicini, adattandosi alle abitudini e alle usanze del posto.

Quando le cinciallegre impararono a "rubare" il latte

Non è la prima volta che cinciallegre (Parus major) attirano l'attenzione per loro capacità di apprendimento e di ingegno. Negli anni 20 del secolo scorso, questi piccoli passeriformi tanto comuni diventarono famosi in tutta Europa quando scoprirono come aprire i tappi in fogli di alluminio sulle bottiglie di latte consegnate porta a porta, per mangiare la panna cremosa che si formava in superficie. Questo comportamento, inizialmente osservato solo in alcune piccole cittadine inglesi, si diffuse poi rapidamente anche oltre in Regno Unito.

Tale velocità non poteva essere un caso e gli scienziati iniziarono a ipotizzare che gli uccelli stessero imparando gli uni dagli altri. Tuttavia, la prima vera dimostrazione in tal senso arrivò solo nel 2014, grazie a uno studio guidato da Lucy Aplin, che dimostrò come le cince fossero in grado di imparare ad aprire alcune scatole, per ricevere una ricompensa in cibo, osservando e imitando le loro compagne, confermando così che il "furto di latte" fosse un comportamento socialmente trasmesso.

Copiare il vicino come motore dell'apprendimento sociale

Immagine I ricercatori hanno insegnato alle cinciallegre ad aprire una porticina per ricevere un premio, beccando da destra o da sinistra.

Ora, questo nuovo studio, guidato sempre da Aplin, si è chiesto se l'immigrazione – ovvero l'arrivo in un nuovo territorio e contesto sociale – possa accelerare in qualche modo l'apprendimento sociale. L'idea in teoria è semplice: quando un animale si sposta in un ambiente nuovo, osservare gli altri diventa una strategia indispensabile per capire rapidamente quali comportamenti adottare e quali evitare. Ma finora nessuno ha mai dimostrato sperimentalmente se questa cosa avviene anche negli animali non umani.

Per testare questa ipotesi, i ricercatori hanno creato diversi gruppi sperimentali di cinciallegre catturate temporaneamente in natura e hanno addestrato un uccello "tutore" in ogni gruppo a risolvere un puzzle e ottenere una ricompensa in cibo aprendo la porticina di una scatola verso sinistra o verso destra. Successivamente, hanno introdotto alcuni "immigrati" addestrati ad aprire la porta verso un lato specifico, trasferendoli in gruppi in cui i "residenti" utilizzavano invece il metodo opposto.

Il risultato? I nuovi arrivati hanno rapidamente adattato il loro comportamento conformandosi a quello dei residenti: l'80% delle cinciallegre ha infatti abbandonato il metodo appreso in precedenza per aprire la porticina dal lato opposto, imitando e apprendendo la soluzione più utilizzata dai nuovi compagni. Questo cambiamento così rapido dimostra quanto gli uccelli prestino attenzione ai comportamenti e alle abitudini degli altri, specialmente in un contesto nuovo.

Se l'ambiente è nuovo, la mente è ancora più aperta

Ma c'è un elemento chiave che ha reso l'esperimento ancora più interessante: il cambiamento visivo dell'ambiente. I ricercatori hanno modificato la copertura vegetale negli ambienti sperimentali in cui erano state alloggiate le cince, per creare un habitat visivamente diverso da quello a cui gli uccelli trasferiti erano abituati. Questo dettaglio ha avuto un impatto significativo: negli ambienti modificati, gli uccelli hanno adottato il comportamento dei residenti molto più rapidamente rispetto a quelli trasferiti in ambienti simili.

Quando infatti la vegetazione rimaneva invariata, solo il 25% degli uccelli "immigrati" copiava immediatamente il comportamento delle cince locali, anche se questo significava ricevere una ricompensa migliore. Secondo gli autori, questo significa che la trasformazione dell'ambiente visivo sembra essere la "scintilla" che rende più interessanti, e quindi più influenti, i comportamenti e le abitudini degli uccelli del posto. Un po' come a voler dire "se qui, che è molto diverso da dove vengo, fanno così, allora mi conviene fare lo stesso".

Adattarsi ed essere flessibili per sopravvivere

Immagine Le cinciallegre si adattano al nuovo contesto ambientale imparando dagli abitanti del posto

Questa scoperta è la prima prova sperimentale che dimostra come l'arrivo in un nuovo contesto ambientale e sociale influenzi profondamente le strategie di apprendimento degli altri animali. In natura, gli animali si spostano di continuo da un'habitat all'altro, soprattuto i giovani alla ricerca di un proprio territorio da occupare. Avere una strategia che permetta di filtrare i comportamenti utili da quelli inutili è quindi cruciale per la sopravvivenza. E qual è il modo migliore se non prendere spunto da quelli del posto?

Anche tra noi noi umani, del resto, accade lo stesso, ma non lo abbiamo inventato dal nulla. Le cinciallegre ci insegnano quindi che osservare e imparare dagli altri, specialmente in un contesto completamente nuovo, può essere la chiave per adattarsi e prosperare. Che si tratti di una città nuova o di un cambio di lavoro, la capacità di apprendere dai nostri "vicini" potrebbe quindi fare la differenza, sia per la sopravvivenza – come per gli uccelli in natura – che per adattarsi meglio in nuovo contesto sociale.

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