Oggi si celebra la 100a edizione della Giornata Mondiale del Risparmio, organizzata come ogni anno da Acri.
In occasione del centenario, l’evento si tiene all’interno del Congresso dell’Istituto Mondiale delle Casse di Risparmio e delle Banche territoriali (WSBI), che si svolge a Roma, “tornando” in Italia, dove fu istituito nel 1924.
Alla presenza del Presidente della Repubblica, in qualità di relatori interverranno: il Presidente di Acri, Giovanni Azzone; il Presidente dell’Abi, Antonio Patuelli; il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta; il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti.
L'indagine dell'Acri sugli Italiani e il Risparmio
Una quota che tuttavia è in lieve calo rispetto al 2023 mentre si fa più rilevante il problema di quelle famiglie che lavorano, specie nelle grandi città e non riescono a mettere da parte dei fondi per far fronte a spese impreviste. Anche chi risparmia inoltre è cauto e solo un terzo investe mentre gli altri preferiscono mantenere la liquidità.
La tradizionale indagine che l'Acri cura assieme ad Ipsos nella 100esima giornata del risparmio (che vede anche la presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella), si concentra quest'anno molto sulle differenze e diseguaglianze nell'approccio al risparmio non solo territoriale ma anche fra le generazioni. Come ha spiegato il presidente Acri Giovanni Azzone durante la conferenza stampa, le tradizionali categorie di benessere e povertà subiscono dei cambiamenti e le fondazioni si stanno attrezzando per farvi fronte modificando le loro politiche di sostegno e cura dei territori: per questi lavoratori a volte "il tema è legato a competenze inadeguate e bisogna supportarne la formazione, altre volte si tratta di persone che sono anche caregiver e non possono lavorare 8 ore al giorno".
Situazioni diverse che richiedono quindi soluzioni innovative e puntuali. Malgrado le misure della manovra sulle banche comunque le fondazioni non contano di diminuire le erogazioni per il 2025 che sono invece in crescita. Nel dettaglio della ricerca quindi aumentano le famiglie che grazie al proprio risparmio riuscirebbero a far fronte ad una spesa improvvisa importante, e più di 3 famiglie su 4, dato stabile, ritengono di essere in grado di far fronte ad una spesa improvvisa di media entità. Cresce tuttavia, dal 32 al 34, la percentuale di famiglie che dichiara di aver consumato tutto il reddito. Poco meno della metà degli italiani pensa di riuscire a risparmiare e aumenta chi prevede un miglioramento. In quanto ai consumi , quelli di base crescono, migliorano quelli per la cura di sé, diminuiscono per ʺfuori casaʺ (dopo il balzo del Post Covid), auto, elettronica e telefonia
E malgrado il risparmio sia considerato un valore fra tutte le generazioni, la sua finalità cambia molto. I più giovani infatti mettono da parte dei fondi per permettersi esperienze come viaggi e svaghi piuttosto che accumulo di beni materiali. I più maturi tendono a risparmiare principalmente per far fronte a un futuro incerto, concentrandosi su spese impreviste, al rischio di spese mediche (rispettivamente 61% e 50%) e per raggiungere la sicurezza finanziaria. Al contrario, i giovani sembrano più orientati al presente, risparmiano per permettersi viaggi e svaghi (Gen Z pari all'28%; Millennials pari al 29%), indice di un desiderio di esperienze piuttosto che di accumulo di beni materiali, che è una delle cifre delle nuove generazioni. Queste sono anche le più attente agli investimenti in tema ambientale.
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