L'ennesimo sciopero fissato a due settimane da Natale, nel periodo più florido per il commercio. Intanto Giorgetti replica a Cgil e Uil sulla mobilitazione contro la manovra
Scioperi, scioperi. E ancora scioperi. Una volta tocca agli operatori del trasporto pubblico, l'altra ai metalmeccanici, l'altra ancora ai trasportatori o agli insegnanti. E poi chissà. Ogni volta c'è un pretesto per fermare il lavoro (e il Paese). I sindacati sembrano averci preso gusto: non passa infatti settimana che non decidano di fissare un'interruzione alle attività, con conseguenti disagi per ampie fasce di cittadini. Dopo aver confermato lo sciopero generale contro la manovra del governo, previsto per il 29 novembre prossimo, Cgil e Uil hanno già programmato un nuovo stop di ben 48 ore, che in questo caso riguarderà il settore della logistica, del trasporto merci e delle spedizioni.
La tattica negoziale "adottata dalle 24 associazioni datoriali che rappresentano la maggioranza delle imprese rientranti nel campo di applicazione del Contratto collettivo nazionale del lavoro (Ccnl) della logistica, trasporto merci e spedizioni, ha determinato l'interruzione del confronto per il rinnovo del contratto e la proclamazione di uno sciopero nazionale di 48 ore i prossimi 9 e 10 dicembre dei lavoratori e delle lavoratrici delle imprese che svolgono logistica, trasporto merci e spedizione", hanno comunicato Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. La trattativa tra le parti - hanno spiegato le organizzazioni sindacali - è stata bruscamente interrotta "a causa delle posizioni oltranziste delle associazioni datoriali, indisponibili a ricercare una soluzione equa e positiva per il personale interessato in particolare su orario di lavoro, clausola sociale per il personale viaggiante, salute e sicurezza, riduzione della precarietà, autotrasporto".
Così, a due settimane esatte dal Natale e nel pieno del periodo tradizionalmente più favorevole per il commercio, i sindacati intendono rallentare per due giorni le attività di un settore che impiega un milione di lavoratrici e lavoratori e che produce circa il dieci per cento del Pil del Paese. In attesa dello sciopero indetto per dicembre, altre interruzioni del lavoro si apprestano a essere attuate: domani, 13 novembre, toccherà ad esempio al personale addetto alla manutenzione delle infrastrutture ferroviarie. A causa delle distanze riscontrate tra le parti sulle proposte relative agli aumenti salariali, si è inoltre rotta la trattativa sul contratto dei metalmeccanici: anche in questo caso sono in arrivo scioperi.
Confermato poi lo sciopero generale del 29 novembre contro la manovra, rispetto al quale è intervenuto anche il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti: "Ieri a quest'ora finivo l'incontro di sette ore con i sindacati, alcuni dei quali hanno confermato incredibilmente lo
sciopero generale. Quello che evidentemente non si riesce ad accettare è che noi ci siamo impegnati ad abbassare le tasse e lo stiamo facendo, e questa cosa dà tremendamente fastidio", ha commentato l'esponente di governo.