Yahya Sinwar, leader militare di Hamas e organizzatore del massacro del 7 ottobre 2023, ucciso lo scorso 16 ottobre dall'esercito israeliano in un edificio della Striscia di Gaza dove era nascosto, ha lasciato una sorta di lettera-testamento formato da tre documenti in cui scrive: «Prendetevi cura dei prigionieri».
La lettera-testamento di Sinwar
Uno scrupolo di coscienza riferito agli ostaggi rapiti nel brutale attacco oltre i confini della Striscia? No, la lettera spiega bene perché quelle vite sono preziose nella mentalità del leader dell'organizzazione terroristica: «Metteteli al sicuro, poiché sono una merce di scambio nelle nostre mani». Nessun pentimento, nessun desiderio di tutelare la vita di chi (ci sono molti civili) è ancora nelle mani dei terroristi, semplicemente il calcolo cinico di chi vuole usarli come merce di scambio dopo che la reazione dell'esercito israeliano al massacro del 7 ottobre voluto da Sinwar ha causato quasi 43mila morti tra i palestinesi a Gaza.
I documenti online
I documenti sono stati pubblicati dal quotidiano palestinese Quds e sono scritti a mano. In un secondo documento elenca gli ostaggi senza nome trattenuti in tre aree: Gaza City (14), il centro della Striscia (25) e Rafah (51). Il quarto gruppo di 22 ostaggi è elencato senza ubicazione. In ogni luogo gli ostaggi vengono suddivisi in diverse categorie, in base all'età (sopra o sotto i 60 anni, oppure giovani), al sesso e al fatto che siano civili o soldati. Infine nel terzo documento compare un elenco di undici ostaggi donne rilasciate all'inizio della guerra, durante la tregua di novembre.
I negoziati
I negoziati su una tregua e sulla liberazione degli ostaggi riprenderanno domani a Doha. Gli attacchi israeliani, soprattutto nel nord della Striscia di Gaza, sono sempre più violenti e non si sono fermati neppure dopo l'eliminazione di Sinwar. Spiega il segretario di Stato Usa, Antony Blinken: «Con Sinwar fuori gioco c'è una reale opportunità di riportare a casa gli ostaggi e di raggiungere l'obiettivo»