Terrorismo, a Potenza fermato un 14enne: era pronto a compiere un attacco

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La Polizia di Stato ha fermato un 14enne potentino con l'accusa di associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell'ordine democratico

 era pronto a compiere un attacco

Nuovo arresto per terrorismo nel nostro Paese ma, stavolta, a finire in manette è stato un minorenne. La procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Potenza ha proceduto all'arresto in flagranza di reato per un 14enne potentino, ora in stato di fermo per il reato di associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell'ordine democratico. L'arresto è avvenuto a opera dei poliziotti della Digos della Questura di Potenza e del Servizio per il contrasto dell'estremismo e del terrorismo esterno della Direzione centrale della polizia di prevenzione lo scorso 23 novembre, ma solamente oggi ne è stata data notizia.

Si è arrivati all'arresto del giovane grazie alla costante opera info-investigativa delle Agenzie di informazione e sicurezza. Il lavoro di monitoraggio sulla rete internet alla ricerca di possibili ramificazioni nel nostro Paese di influenze terroristiche ha permesso di intercettare le attività del14enne, che è presente e attivo in gruppi Telegram nei quali operano esponenti dell'Islamic State. Ma il giovane non si limitava a essere presente in quei gruppi, perché ha mostrato una notevole attività di divulgazione dei contenuti legati allo Stato islamico. È emersa anche la sua attività di realizzazione dei contenuti, poi condivisi sul web, sulla jhad islamica. Ha anche fruito, si legge nella nota diffusa dalla polizia di Stato, di video che mostrano attacchi suicidi preparati da minorenni.

Inoltre, il 14enne risulta essere anche il proprietario di "due gruppi Telegram creati per riunire sostenitori dell’Islamic State (IS) e promuovere la creazione di una wilava (provincia) dell’IS in Italia". Alla luce di quanto emerso, la procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Potenza ha deciso di procedere con una perquisizione personale, locale, domiciliare e informatica, eseguita, che ha permesso di ottenere riscontro delle ipotesi investigative.

Tra queste, spiega la Polizia di Stato, anche "la palesata intenzione di compiere azioni controindicate a breve termine sul territorio nazionale". Nel corso della perquisizione sono stati rinvenuti anche "oggetti atti ad offendere e munizionamento, la cui offensività è in fase di accertamento".

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