7 Novembre 2024 12:39
Il 24enne che ha investito Giulia Mauri, 38enne che il 3 giugno tornava da lavoro in bici a Treviso, è indagato per omicidio stradale. Non sarebbe stata una distrazione e la sua posizione potrebbe aggravarsi, visto che ha confessato di soffrire di “perdite di coscienza improvvise”.
Giulia Mauri, 38enne travolta e uccisa in bici da un furgone a Treviso il 3 giugno
Nuovo capitolo sulla morte di Giulia Mauri, 38enne trevigiana travolta da un furgone e sbalzata nel canale Botteniga mentre era in sella alla bicicletta lo scorso 3 giugno. Da una prima ricostruzione il conducente, 24 anni, sembrava essersi distratto guardando il telefono cellulare, perdendo così il controllo del mezzo.
Le perizie, però, hanno dimostrato che lo smartphone era spento al momento dell'incidente. E c'è di più. Il ragazzo, dipendente di una ditta di manutenzione ora indagato per omicidio stradale, sarebbe affetto da una patologia che provoca improvvisi svenimenti, condizione di salute mai comunicata al momento del conseguimento della patente. Il che potrebbe aggravare la sua posizione con un'altra accusa, quella di falso in atto pubblico.
Questo perché le "perdite di coscienza", da lui confessate durante il ricovero e di cui soffrirebbe, non permettono il conseguimento della licenza di guida senza un'opportuna valutazione del caso specifico. Così la procura ha deciso di disporre un accertamento sanitario con la formula dell'incidente probatorio, a cui il 24enne sarà sottoposto entro la fine del mese di novembre.
Come riporta il Corriere del Veneto, se al giovane venisse riscontrata una sindrome che comporta sincopi e ne fosse consapevole quando ha superato gli esami di idoneità per ottenere la patente (o anche successivamente), a quel punto le indagini verterebbero anche sulla commissione medica che gli ha rilasciato la licenza.
Uno scenario di cui tener conto. Soprattutto per il risarcimento dei danni ai familiari di Mauri, dato che la compagnia assicurativa del veicolo appartenente all'azienda Site di San Vendemiano (in provincia di Treviso) potrebbe rifiutarsi di pagare proprio perché al volante c'era un autista che non avrebbe dovuto guidare.
L'incidente risale a lunedì 3 giugno, intorno alle 13.30. Giulia Mauri aveva appena lasciato il luogo in cui lavorava. Era in bicicletta e avrebbe dovuto raggiungere la casa dei genitori, dove era attesa per pranzo. Tuttavia, aveva dimenticato le chiavi di casa in ufficio. Da lì la decisione di tornare indietro a riprenderle.
Ma all'improvviso, in viale della Repubblica, si è trovata sulla traiettoria di un furgone con autocestello che ha sbandato a destra, sfondando il guard-rail di un ponticello e investendola in pieno. Un impatto così duro che la donna era stata sbalzata nel corso d'acqua.
La 38enne ha avuto un arresto cardiaco. Nonostante i soccorsi disperati di passanti e Suem e il trasporto d'urgenza all'ospedale Ca' Foncello, le condizioni erano risultate subito gravissime. La donna è deceduta qualche ora dopo.