Zonaeuro
di F. Q. | 14 Novembre 2024
Mentre la maggioranza Ursula si sgretola sulla squadra di nuovi commissari (con lo scontro sui nomi di Teresa Ribera e dell’italiano Raffaele Fitto), il Partito popolare europeo fa nuovamente asse con le destre e rinvia l’attuazione del regolamento contro la deforestazione. Il Parlamento europeo ha, infatti, approvato – con voto di misura – gli otto emendamenti proposti dal Ppe. Voto che rappresenta un altro colpo al Green Deal.
Il regolamento impone alle aziende controlli mirati per evitare che immettano sul mercato materie prime o prodotti provenienti da aree oggetto di deforestazione. Già formalmente entrato in vigore a fine giugno 2023 ma ancora non attuato, il regolamento rafforza i controlli dell’Ue sugli operatori o commercianti che devono poter dimostrare che alcuni prodotti immessi sul mercato Ue – tra cui caffè, cacao e olio di palma – non arrivano da terreni recentemente disboscati né hanno contribuito in qualche modo al degrado forestale.
Cedendo alle pressioni di partner internazionali e del Ppe, la Commissione europea ha proposto il mese scorso il rinvio di un anno dell’attuazione del regolamento per fare entrare la legge in vigore il 30 dicembre 2025 per le grandi aziende e il 30 giugno 2026 per le Pmi, invece che, rispettivamente il 30 dicembre 2024 e il 30 giugno 2025. Dopo aver presentato la scorsa settimana, a sorpresa, quindici emendamenti per ammorbidire ancora di più il testo di legge, a poche ore dal voto il Ppe ha deciso di ritirare i più controversi, tra cui la richiesta di rinviare di due anni, invece di uno, l’attuazione della legge.
Alla fine la plenaria del Parlamento Ue ha adottato con 371 voti a favore, 240 contrari e 30 astenuti la proposta di rinvio con alcune modifiche al testo proposte dal gruppo Ppe, tra cui la richiesta di aggiungere una categoria di “Paesi a rischio zero” a cui garantire requisiti semplificati. Adesso il testo legislativo così modificato dovrà ora essere approvato in sede di Consiglio Ue dai Paesi membri.
“Il mondo è flagellato da eventi climatici estremi come alluvioni, bombe d’acqua e siccità che causano morte e distruzione ma la priorità della destra è quella di annacquare la legge europea che lotta contro la deforestazione approvata nella scorsa legislatura”, dichiara in una nota Valentina Palmisano, europarlamentare del Movimento 5 Stelle. “È vergognoso che il Ppe ancora una volta si sia saldato contro la peggiore destra europea per far passare i suoi emendamenti che sembrano dettati delle grandi multinazionali dell’agri-food. Il mercato europeo è inondato da cacao, caffè, soia, gomma, legno e carni bovine – ha aggiunto – che vengono prodotti a seguito di un processo di deforestazione nei Paesi terzi, Amazzonia inclusa, uno degli ultimi polmoni verdi rimasti. Questo modello produttivo è insostenibile e sta piano piano uccidendo il nostro Pianeta. E oggi con questo voto purtroppo il Parlamento europeo è corresponsabile di questo disastro“, ha concluso Palmisano.