Un’ora di esercizio fisico alla settimana può ridurre il rischio di “baby blues” e depressione post-partum: lo studio

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8 Novembre 2024 10:36

Secondo un recente studio canadese, l’esercizio fisico moderato post-parto si è dimostrato un prezioso alleato per il mantenimento benessere psico-fisico delle neo-mamme: anche una semplice passeggiata alla settimana può comportare grandi benefici nel prevenire malumori e instabilità emotiva.

Attività fisica contro il baby blues

Tra il recupero dalle fatiche del travaglio e i nuovi impegni di cura nei confronti di un bebè bisognoso di infinite attenzioni, le settimane successive al parto possono rivelarsi molti difficili per qualsiasi madre. Un recente studio canadese sembra però aver scoperto un inaspettato alleato per la salute – sia fisica che mentale – delle neo-mamme.

La ricerca, pubblicata sul British Journal of Sports Medicine, suggerisce infatti che dedicare almeno un'ora a settimana a un’attività fisica moderata potrebbe ridurre significativamente i sintomi della "baby blues", ossia quella malinconia molto comune nel periodo immediatamente successivo alla nascita di un figlio, e dimezzare il rischio di sviluppare una depressione clinica ben più grave.

Tale approccio, che include esercizi a bassa intensità come una semplice passeggiata, potrebbe rappresentare una valida alternativa alle terapie farmacologiche e psicologiche, spesso associate a effetti collaterali e difficoltà di accesso per molti pazienti.

Gli effetti positivi dell’esercizio

Il team ha esaminato 35 studi condotti su oltre 4.000 donne di 14 Paesi diversi, arrivando a confermare che l'esercizio fisico, anche se leggero, riduce del 45% il rischio di sviluppare depressione postpartum. I benefici maggiori però verrebbero ottenuti quando le madri iniziano già al settimo/ottavo mese a fare un po' di moto – una passeggiata sotto casa, qualche piccola rampa di scale – per poi aumentare progressivamente il volume di attività nelle settimane successive al ritorno dall'ospedale.

Secondo gli esperti, almeno 80 minuti di esercizio moderato distribuiti su quattro giorni a settimana rappresentano un obiettivo ideale per mantenere l'organismo "attivo" e ottenere sensibili benefici in termini di umore e predisposizione al nuovo impegno materno.

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Camminate leggere per ricominciare

Sulla base dei risultati ottenuti, i ricercatori della University of Alberta, guidati dalla professoressa Margie Davenport, hanno dunque consigliato alle neo-mamme di cominciare con brevi passeggiate, un’attività che possono svolgere anche in compagnia del neonato. Una volta recuperate le energie dopo il parto, le madri possono poi aumentare l’intensità dell'esercizio gradualmente, passando a camminate più rapide, aerobica in acqua, fino al ciclismo o a esercizi di resistenza.

Lo studio canadese è stato il primo a dimostrare come i notori vantaggi dell'attività fisica possano ottenere effetti positivi anche contro i sintomi del "baby blues". Tuttavia gli stessi ricercatori hanno spiegato che in un periodo tanto delicato, anche l'adozione di abitudini all'apparenza così semplici e immediate, come prendersi una ventina di minuti per farsi una passeggiata, potrebbe effettivamente non essere così semplice.

Un supporto alla genitorialità

La depressione e l’ansia materna sono condizioni comuni dopo il parto e possono influire negativamente sul benessere della madre e sulla qualità dell'interazione con il bambino, rischiando di compromettere così lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale del piccolo.

Tuttavia l'attività fisica non deve diventare un'ossessione. Ogni individuo, infatti, matura necessità e modalità di ripresa del tutto differenti. Per questo Davenport ha evidenziato l'importanza di una ripresa progressiva, invitando le madri ad ascoltare il proprio corpo per non forzarsi a fare qualcosa che potrebbe rivelarsi controproducente.

"È importante prestare attenzione a sintomi come un recupero scarso dopo l'esercizio, che potrebbe indicare che l'esercizio sta progredendo troppo rapidamente" ha spiegato la dottoressa. L'’importante, insomme, è bilanciare la necessità di recupero con la voglia di tornare attive.

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