Un padre, un figlio e il Professor Roberto Vecchioni: “Prima di essere principi” è l’incontro di tre diverse generazioni con una visione sul futuro e sulla vita

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 “Prima di essere principi” è l’incontro di tre diverse generazioni con una visione sul futuro e sulla vita

Dopo il successo del podcast “A domani – La scomparsa di Giacomo” e del format originale di incontri musicali “Notte al falò”, il cantautore Niccolò Agliardi è tornato alla scrittura e questa volta non è da solo. “Prima di essere principi” è il titolo del nuovo libro che vede protagonisti l’autore stesso con il figlio affidatario Sam e Roberto Vecchioni. Un incontro non a caso tra tre generazioni diverse, con sogni diversi, ma accomunati dalla passione che muove e muoverà la loro sensibilità artistica. Una conversazione, dunque, intergenerazionale che abbraccia il potere della parola e la prospettiva del futuro. Dunque tutto nasce dall’incontro di tre uomini “seduti intorno a un tavolo, immersi in una conversazione che non teme la profondità, pronti a scambiarsi verità che forse non sanno nemmeno di possedere”.

“So quanto sia difficile definire questo libro: non è un romanzo, non è un saggio e a ben vedere non è nemmeno un memoir. – ha detto Agliardi – È la narrazione di un appuntamento cruciale con due uomini fondamentali, il viaggio di una sola notte attraverso tre generazioni: Sam ha 20 anni, Roberto Vecchioni ne ha più di 80. Io, al centro, sono a mezz’ora dal compiere 50 anni. Ho intrecciato in queste pagine tutti i miei goffi tentativi di diventare un cantante agli incontri memorabili, e ben più riusciti, che hanno segnato gli ultimi 30 anni della mia vita. Trent’anni mi separano da Sam e altri trenta dal Professore. E sono stati anni di canzoni, di cadute catastrofiche, di fratture, di arcobaleni insperati. Di maestri severi, di giornalisti coraggiosi, e di colpi di scena spettacolari”.

Poi dettaglio che tutto muove: “Tutto questo era già scritto in una lettera profetica che il Prof. aveva spedito ad un ventenne milanese che sperava di fare il cantautore. Il destinatario della lettera ero io, anche se lui ancora non lo sapeva. Quella stessa lettera, oggi l’ho consegnata a Sam, con l’augurio che possa sovvertire i piani con lo stesso stupore che è toccato a me. Perché al termine della folle danza con l’inatteso, possa scoprire che la felicità era nascosta proprio lì. Nel modo in cui tutto è andato”.

Nel libro si legge: “Sono cresciuto nutrito dall’amore di due padri: uno fatto di parole e l’altro di carne viva; uno che affabula quando canta, che piange svergognato le sue Luci a San Siro in tutti i teatri d’Italia, l’altro composto e silenzioso, da cui ho ereditato dedizione, camicie di ottima fattura e gentilezza; uno sputacchia tabacco e saliva mentre s’indigna nel suo ‘pulviscolo spezzato a luce’ sopra al palco, l’altro mi ha insegnato ad aggiustare quello che si rompe e a trovare il rimedio al quotidiano. Insieme, mi hanno aiutato a fronteggiare il sarcasmo del mondo con l’ironia e ad attenuare la saccenza dei prepotenti con la cultura”

La dedica del cantautore è speciale: “Alla mia mamma Daria, che vedo ogni giorno, in tutte le vite che sorridono. A mamma Daria che ancora sorride ed è meravigliosa”.

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