Il tribunale di Bologna ha chiesto alla Corte di giustizia europea di bloccare il decreto con cui il governo stilando un elenco di Paesi ritenuti sicuri
«Voglio dire che a un certo punto della nostra storia è successo che una parte della magistratura, quasi fosse qualcosa di più di un corpo istituzionale, ha cominciato, in modo trasversale, a muoversi come un partito vero e proprio. Si è sentita in dovere di difendere di far finta di difendere non più solo la legalità, ma anche la moralità. Ha cominciato a sentire il bisogno di dire la sua sui politici e di esprimere le proprie opinioni sulle riforme del governo guidato da Tizio al congresso del partito guidato da Caio, da sempre storico avversario di Tizio».
Questa frase è di un importante magistrato di sinistra, Piero Tony, che ha concluso volontariamente in modo anticipato la sua carriera nel 2015 da procuratore di Prato. Voleva applicare i codici, si è ritrovato in un partito politico, il partito delle toghe, e ha detto basta. Scrisse un libro illuminante: Io non posso tacere, che ovviamente, come lui, finì nell'oblio. Hanno vinto gli altri, quei suoi colleghi che continuano imperterriti a operare in base alle opinioni e non alle leggi. È di ieri la notizia che il tribunale di Bologna ha chiesto alla Corte di giustizia europea di bloccare il decreto con cui il governo stilando un elenco di Paesi ritenuti sicuri ha annullato gli effetti della sentenza che di fatto aveva fermato l'operazione Albania e più in generale i rimpatri degli immigrati clandestini privi dello status di profughi. «Paradossalmente scrivono tra l'altro i giudici bolognesi facendo riferimento alla dittatura delle maggioranze sulle minoranze si potrebbe dire che la Germania sotto il regime nazista era un Paese estremamente sicuro per la stragrande maggioranza dei tedeschi, e lo stesso può dirsi dell'Italia sotto il regime fascista».
Non si è mai visto che la storia, la filosofia e la sociologia fossero usate come argomenti giuridici in sentenza, ma oggi pare proprio valga tutto, pure la giustizia teoretica e l'astrattismo giudiziario.
Questo Paese, anche per colpa di magistrati di questo tipo, sta diventando una società disordinata, nel disordine regna il caos e nel caos si annida il pericolo. Il pericolo che in mani simili pure l'Italia perda lo status di «Paese sicuro».