Venezia, docente fa un post contro le Frecce tricolori sul profilo Facebook privato: ora rischia sanzioni disciplinari a scuola

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 ora rischia sanzioni disciplinari a scuola

VENEZIA – Su un post ha scritto “Frecce tricolori di merda”, dopo aver visto la pattuglia acrobatica sorvolare il cielo di Venezia il 4 novembre, mentre in piazza San Marco il presidente della Repubblica Sergio Mattarella stava assistendo alla parata militare durante la celebrazione della giornata delle forze armate. Quella frase lanciata nel mondo social attraverso Facebook rischia di costare cara a un’insegnante, vista l’apertura di un procedimento disciplinare. Ma l’interessata si giustifica: “Detesto le Frecce Tricolori perché inquinano, mentre adoro il presidente Mattarella”.

La frase non era passata inosservata (al punto da finire all’attenzione del ministro all’istruzione Giuseppe Valditara), anche perché Elena Nonveiller insegna educazione civica al Liceo Europeo Foscarini. L’obiettivo polemico non era però la figura del capo dello Stato (nel qual caso avrebbe potuto scattare addirittura un’ipotesi di vilipendio), bensì il danno ambientale causato dalle esibizioni.

“Io non ce l’ho con le istituzioni, anzi, insegno educazione civica ai ragazzi. Penso invece che le Frecce tricolori inquinino, quando i loro motori, equivalenti a quelli di duecento automobili, rilasciano scie colorate che contengono sostanze chimiche potenzialmente tossiche e provocano un rumore devastante che spaventa gli animali, mettendo a rischio gli stormi di uccelli”. Quando gli aerei hanno sorvolato Venezia, la docente si trovava sulla spiaggia del Lido, assieme alla madre anziana. È cardiopatica e anche lei si è spaventata quando sono passati sopra l’hotel Des Bains”.

La sensibilità ecologica di Elena Nonveiller si è trasformata in passato in un impegno con Greenpeace, mentre quella politica l’ha portata a collaborare con l’Anpi. “Dopo quel rombo assordante mi è salito un moto di rabbia, così ho preso il telefono e ho scritto il post. La frase va contestualizzata con la foga del momento. Abitualmente imposto la privacy quando scrivo su Facebook e i post non diventano pubblici, ma ho da poco cambiato il telefono e mi sono dimenticata di impostare la funzione”. Insomma, ammette solo “un’imprudenza”. Aggiunge: “Sono una docente rispettata e in 25 anni ho insegnato latino e greco in tantissimi licei della provincia di Venezia. Quello che è successo è assurdo, sono stata associata addirittura ad altre vicende come quelle di una collega che condivideva in classe temi nazifascisti. Non credo di aver fatto nulla di grave. Sono stata messa alla gogna, ma non né bestemmiato né offeso qualcuno. Ho voluto porre l’accento su un tema: una città come Venezia ha proprio bisogno delle Frecce tricolori? Non si possono trovare delle alternative?”.

Su un aspetto è tassativa: “Non ce l’ho con le forze armate, anzi con loro collaboro da anni, insegnando educazione civica in classe. Sono nipote di un ufficiale di Marina e mio padre insegnava al collegio navale. Mi spiace sia passato il messaggio di un attacco al presidente Sergio Mattarella, che invece adoro”.

Contro il post si sono scatenati i rappresentanti di Fratelli d’Italia. Il senatore veneziano Raffaele Speranzon: “È un’indecenza che chi è pagato dallo Stato per istruire i cittadini di domani, insegni ad odiare la Patria e i suoi simboli”. La deputata Maria Cristina Caretta ha definito Nonveiller una “cattiva maestra” e ne ha persino invocato il licenziamento: “L’eventualità che continui a percepire uno stipendio sarebbe una vergogna intollerabile”.

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