I pubblici ministeri di Milano hanno chiesto di rinviare a giudizio Daniela Santanchè e altri 15 fra gli ex manager delle società Visibilia Editore nell'udienza preliminare del procedimento per falso in bilancio
“Tutti sapevano e tutti hanno taciuto”, compresa quindi Daniela Santanchè. È la tesi dei pm di Milano in relazione alle presunte irregolarità sui conti nel caso Visibilia. Oggi nell’udienza preliminare, a porte chiuse, davanti al gup i pm Marina Gravina e Luigi Luzi hanno ribadito la richiesta di processo per falso in bilancio per il ministro del Turismo e altri 19 imputati. La Procura ha insistito in aula con la propria ricostruzione e con le accuse che riguardano, oltre a Santanchè, tra gli altri, il compagno Dimitri Kunz, l’ex compagno Canio Giovanni Mazzaro, la sorella Fiorella Garnero e alcune società del gruppo di cui la senatrice di FdI ha dismesso le cariche.
L'ipotesi di reato è relativa alla contestata falsificazione dei bilanci di esercizio dal 2016 al 2022 per Visibilia Editore spa, dal 2016 al 2020 per Visibilia srl in liquidazione e dal 2021 al 2022 per Visibilia Editrice srl.
Nell’udienza preliminare tre piccoli risparmiatori sono stati ammessi come parte civile, mentre il gup ha respinto la richiesta del Codacons. Tre degli imputati, tra cui Visibilia Editore e Visibila srl, hanno chiesto di patteggiare.
La decisione del gup Anna Magelli sui rinvii a giudizio dovrebbe arrivare il 26 novembre.