Tre minorenni risultano indagati in provincia di Lecce per violenza sessuale aggravata e rapina impropria: sono stati accusati di aver rapinato e violentata una ragazzina di 12 anni
Sarebbe stata attirata da un amico in un luogo buio ed appartato, con l'inganno. E a quel punto, sarebbe stata rapinata e violentata da alcuni ragazzi di età compresa fra i 14 e i 16 anni. Questo, stando a quel che riporta stamani il Corriere del Mezzogiorno, l'incubo vissuto da una ragazza di soli 12 anni a Ruffano, un paese situato nella provincia leccese. Sul caso sta già indagando la procura per i minorenni di Lecce, che nelle scorse ore ha disposto il sequestro dei cellulari di tre adolescenti (residenti fra Ruffano e il paese di Taurisano) nei confronti dei quali si ipotizza, oltre al reato di violenza sessuale aggravata, anche quello di rapina impropria. Stando ad una prima ricostruzione dei fatti effettuata dagli inquirenti, l'episodio in questione sarebbe avvenuto intorno alle 20 dello scorso venerdì: la giovane aveva a quanto pare in programma un appuntamento con un ragazzo di 16 anni che già conosceva in località Mucurune.
Quest'ultimo si sarebbe tuttavia presentato in compagnia di due amici di un paio d'anni più giovani e nel giro di pochi minuti la ragazza avrebbe realizzato di esser finita suo malgrado in una trappola: quello che avrebbe dovuto con tutta probabilità essere un incontro romantico si è invece trasformato in un vero e proprio incubo ad occhi aperti. Sarebbero stati proprio i due quattordicenni ad abusare di lei, mentre il sedicenne sarebbe rimasto a guardare: dopo averla messa all'angolo, i due giovanissimi avrebbero preteso dalla ragazzina un rapporto orale, per poi abbassarle pantaloni e mutandine. Stando a quanto ricostruito, avrebbero anche tentato di avere con lei un rapporto sessuale completo, nonostante il rifiuto opposto.
Oltre a subire atti sessuali contro la propria volontà, la giovanissima sarebbe anche stata rapinata: i suoi aguzzini le avrebbero sottratto il portafoglio, per un bottino consistente in poche decine di euro. Dopo aver chiesto aiuto invano, approfittando di un momento di distrazione dei presunti carnefici sarebbe comunque riuscita a divincolarsi e a darsi alla fuga. La presunta vittima si sarebbe quindi confidata con una cugina più grande, per poi raccontare tutto al padre che al suo rientro a casa l'ha trovata in lacrime e con le braccia segnate da escoriazioni ed arrossamenti.
Dopo aver sporto denuncia ai carabinieri, la ragazzina è stata accompagnata all'ospedale Cardinale Panico di Tricase per essere sottoposta anche a tutti gli accertamenti necessari e volti stabilire se sia stata costretta a subire un rapporto sessuale. A breve potrebbero quindi esserci ulteriori sviluppi.