L'arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca potrebbe cambiare gli equilibri ma Jerome Powell non dovrebbe essere interessato alle modifiche e pare resterà alla guida della Fed fino al 2026
Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, com'è ovvio che sia in un avvicendamento tra presidente democratico e presidente repubblicano, è destinato a portare importanti cambi negli equilibri della potenza economica. Ma, forse, non tutto potrebbe cambiare. Il presidente della banca centrale statunitense, la Federal Reserve (Fed), Jerome Powell, infatti, ha assicurato che da parte sua non c'è al momento alcune intenzione di rassegnare le dimissioni, anche se la richiesta dovesse arrivare dal presidente neo-eletto. Una presa di posizione netta, la sua, soprattutto alla luce delle critiche mosse ripetutamente da Donal Trump alle scelte di politica monetaria della Fed.
Powell, scelto nel 2012 dall'ex presidente democratico Barack Obama per entrare a far parte del consiglio dei governatori della Fed, è stato promosso presidente nel 2018 da Donald Trump. È rimasto al suo posto anche nei quattro anni di governo di Donald Trump, quindi non è detto che stavolta il tycoon chieda Powell di fare un passo indietro. Certo, negli anni le critiche da parte del tycoon, talvolta veementi, non sono mancate, il che fa pensare che possa ora chiedere le sue dimissioni per sostituirlo con un uomo più affine alle sue politiche. Ma negli anni Trump ha saputo stupire per le sue scelte. Infatti, nonostante questo rapporto tumultuoso e il suo desiderio di influenzare le decisioni della Fed, Donald Trump ha segnalato a luglio che avrebbe potuto lasciare che Jerome Powell restasse a capo della Fed fino alla fine del suo mandato, nel 2026. "Non è permesso dalla legge", ha risposto Powell a chi gli ha chiesto se secondo lui c'era la possibilità che Trump potesse esautorarlo.
In riferimento all'economia americana, che non sta attraversando il suo miglior momento, Powell ha spiegato che "stiamo ricalibrando i nostri tassi d'interesse e stiamo cercando di evitare il rischio di muoverci troppo velocemente, facendo aumentare l'inflazione, o di muoverci troppo lentamente. Terremo conto dei dati in arrivo per la riunione di dicembre".
Nel complesso, ha aggiunto, "bene riguardo all'attività economica". Anche se, ha proseguito, "abbiamo ricevuto un report sull'inflazione. Non è stato terribile, ma è stato un po' più alto del previsto".