Presso la prestigiosa assise internazionale il presidente russo è tornato a parlare, per la prima volta dopo l'elezione del tycoon negli Usa
Aveva lasciato al suo portavoce Dmitry Peskov alcune frasi sibilline all'indirizzo di chi chiedeva conto al presidente russo delle elezioni americane: l'occasione era stata provvidenziale per sottolineare ancora una volta il clima di inimicizia che Russia e Stati Uniti attualmente vivono. Poi, oggi, una parziale rottura del silenzio: le prime parole di Vladimir Putin all'indomani delle elezioni Usa, non sono di ceto lusinghiere per l'Occidente e la Nato. "Il precedente ordine mondiale è finito in maniera irrevocabile", afferma il presidente russo nel suo intervento al Club Valdai. "Siamo arrivati a un punto pericoloso - ha aggiunto - si può presumere che i prossimi 20 anni saranno ancora più difficili". Secondo il Cremlino la democrazia "viene interpretata sempre più come il governo non della maggioranza, ma della minoranza" e "il liberalismo occidentale ha prodotto un’estrema intolleranza e aggressività".
Il Valdai Discussion Club è stato fondato nel 2004. Prende il nome dal lago Valdai, che si trova vicino a Veliky Novgorod, dove ha avuto luogo il primo incontro del Club. Il potenziale intellettuale del Valdai Discussion Club è molto apprezzato sia in Russia che all'estero. Oltre 9.000 scienziati, ricercatori, decisori politici e personaggi pubblici da tutto il mondo hanno preso parte alle attività del Club. Le conferenze regionali del Valdai Discussion Club (Asiatica, Africana, Centro-Asiatica, Medio-Orientale, Russo-Cinese e altre) hanno attirato notevole attenzione dalla comunità di esperti internazionali. Il Club tiene sessioni al St. Petersburg International Economic Forum e all'Eastern Economic Forum di Vladivostok. Nel 2024, il Valdai Club ha lanciato un nuovo progetto per i giovani chiamato Valdai – Nuova Generazione con l’obiettivo di creare una comunità di giovani studiosi che cercano di trovare nuove soluzioni ai problemi più urgenti della politica internazionale e dell’economia mondiale.
La società sta attualmente vivendo un'era di cambiamenti radicali e rivoluzionari, essendo direttamente coinvolta nel processo estremamente complicato del mondo moderno, ha affermato il presidente russo: "Viviamo nell'era dei cambiamenti cardinali e, fondamentalmente, rivoluzionari. Non solo possiamo comprendere, ma anche essere partecipanti diretti dei processi estremamente complessi del primo quarto del XXI secolo", ha affermato, parlando alla riunione plenaria del prestigioso circolo di discussione internazionale.
La Russia e la stragrande maggioranza dei Paesi, secondo Putin, cercano di rafforzare lo spirito del progresso internazionale e l'aspirazione a una pace duratura che è stata al centro dello sviluppo sin dalla metà del secolo scorso, ha affermato il presidente. Poi un'ulteriore stoccata: "L'Occidente sta ipocritamente cercando di convincere tutti noi che ciò che l'umanità si è sforzata di raggiungere dopo la seconda guerra mondiale è in pericolo. Niente di tutto questo. Sia la Russia che la stragrande maggioranza dei paesi stanno precisamente cercando di rafforzare lo spirito del progresso internazionale e l'aspirazione a una pace duratura che è stata al centro dello sviluppo sin dalla metà del secolo scorso, mentre altre cose sono in realtà minacciate", ha sottolineato.
Un affondo specifico, dedicato alla minaccia nucleare: "Nessuno può garantire che l'Occidente non utilizzerà armi nucleari".
"L’Occidente - ha aggiunto - crede ciecamente nella propria impunità, ma ciò minaccia una tragedia. E gli appelli di alcuni politici stranieri a sconfiggere la Russia dimostrano il loro estremo avventurismo".