Aumento del 6% in vista per le multe agli automobilisti. I rincari a partire da gennaio

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Speciale legge di bilancio

Aumento del 6% in vista per le multe agli automobilisti. I rincari a partire da gennaio

| 15 Novembre 2024

A meno di un intervento del governo, le multe automobilistiche aumenteranno del 6% a partire dal prossimo 1 gennaio. La sanzione per uso del cellulare alla guida passerebbe da 165 a 175 euro (+10 euro), quella per divieto di sosta da 42 a 45 euro (+3 euro), quella per attraversamento con il semaforo rosso da 167 a 177 euro (+10 euro), il superamento dei limiti di velocità da 10 a 40 km/h passerebbe da 173 a 183 euro (+10 euro), mentre se si superano i limiti da 40 a 60 km/h la sanzione sale da 543 a 576 euro (+33 euro). Mentre la multa arriverebbe a 896 euro in caso di superamento dei limiti di velocità per oltre 60 km/h (+51 euro).

Lo segnala Assoutenti che ricorda come l’incremento delle sanzioni sia legato all’adeguamento all’inflazione previsto dal Codice della strada. Tuttavia l’adeguamento era stato sospeso dal governo fino a fine 2024, con la legge di bilancio del 2023, in considerazione dell’emergenza energia e della pandemia Covid.Considerando che il prezzo del gas è sul massimo da un anno, ci sarebbero forse i margini per ribadire lo stop agli aumenti.

Assoutenti ricorda come da inizio 2024 le multe abbiano portato nelle casse degli enti locali 1,4 miliardi di euro. Nell’intero 2023 quasi 1,8 miliardi. “È importante perseguire le violazioni stradali che mettono a rischio la sicurezza pubblica, ma non è certo incrementando gli importi delle multe che si garantirà maggiore sicurezza sulle nostre strade”, afferma il presidente Gabriele Melluso. “Siamo certi che un piano educativo biennale nelle scuole superiori rivolto alla sicurezza stradale possa dare più risultati di un aggiornamento delle sanzioni amministrative. Per questo rivolgiamo un appello al governo Meloni affinché blocchi l’aggiornamento delle sanzioni così come fatto per gli ultimi due anni, ed eviti l’ennesima stangata a carico degli automobilisti italiani”.

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