Bayesian, il piano per recuperare lo scafo (ma senza svuotare i serbatoi pieni di carburante): ira di pescatori e ambientalisti

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Diciottomila litri di carburante e olio motore. Questo il contenuto dello scafo del Bayesian, il veliero affondato lo scorso 19 agosto a Porticello, in provincia di Palermo. Un fatto, questo, che ha messo in allarme i pescatori siciliani e gli ambientalisti di tutto il mondo, preoccupati per la fuoriuscita dei liquidi in mare. Non solo perché ormai da mesi il relitto è fermo a mezzo miglio dalle banchine, ma soprattutto perché secondo le ultime indiscrezioni il super yacht verrà recuperato senza prima essere svuotato.

Bayesian, il difetto strutturale che avrebbe provocato il naufragio: l'albero troppo alto e la posizione (anomala) della zavorra

Il piano per il recupero

A quasi tre mesi di distanza dal naufragio del Bayesian, le operazioni di recupero del veliero non sono ancora iniziate.

Situato a 49 metri di profondità, il relitto giace nelle acque siciliane in attesa dell'ok della guarda costiera di Palermo e della procura di Termini Imerese. Con quel che resta dello yacht, anche i diciottomila litri di carburante e olio motore, rimasti lì dalla notte del 19 agosto. Sostanze, queste, che contrariamente alle prime ipotesi, non verranno rimosse prima dello spostamento del veliero. Secondo quanto riportato da "la Repubblica", infatti, il piano che nelle prossime settimane verrà consegnato non prevede la bonifica ambientale del relitto prima di riportarlo in superficie. A deciderlo la Camper & Nicholsons, la società che gestisce il Bayesian, e che per legge ha l’onere del recupero dello scafo dal golfo di Porticello.

L'ira degli ambientalisti

Una scelta, questa, che sta facendo preoccupare gli ambientalisti. «È chiaro che la priorità in questo piano dev’essere la tutela dell’ambiente. Eventuali sversamenti in quell’ecosistema provocherebbero una seconda tragedia. Per questo chiediamo alle istituzioni di vigilare soprattutto sull’aspetto ambientale del recupero», ha detto il presidente di Legambiente Sicilia, Tommaso Castronovo. Il tutto, mentre ancora non c'è nessuna certezza. A quasi tre mesi dal naufragio capitaneria di porto e procura non hanno infatti ricevuto nemmeno la bozza del piano, anche se è emersa la volontà dell’armatore di portare a galla il relitto con il carburante. Carburante che al momento è in sicurezza - secondo quanto dicono gli inquirenti - e che in ogni caso sarà al centro del piano di emergenza qualora ci dovessero essere sversamenti durante le operazioni di recupero.

La preoccupazione dei pescatori

Ma la fuoriuscita del carburante non preoccupa solamente gli ambientalisti. Ad essere allarmati sono anche i pescatori di Porticello. «Da agosto subisco la zona rossa che ha un raggio di 200 metri e mi complica il lavoro - ha commentato Gaetano Russo a "la Repubblica" - Se per disgrazia quel carburante finisse in mare per noi sarebbe una tragedia. Spero che non mettano a rischio la nostra sopravvivenza per risparmiare denaro. È una questione di buonsenso, prima il Bayesian va svuotato, poi va riportato a terra».

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