Benessere dei polli nei ristoranti e nei fast food: Italia all’ultimo posto in classifica

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Ambiente & Veleni

 Italia all’ultimo posto in classifica

| 20 Novembre 2024

L’Italia precipita all’ultimo posto della classifica dei sette Paesi europei stilata da The Pecking Order, il report che valuta come le grandi catene di ristoranti e fast food affrontano il benessere dei polli allevati nelle loro filiere. I criteri utilizzati nell’analisi sono quelli dello European Chicken Commitment, riconosciuti a livello internazionale come quelli in grado di garantire standard più elevati ai polli negli allevamenti. Si va dalla riduzione delle densità alla transizione a razze a più lenta crescita. Nel 2024 sono state 75 le aziende valutate, operanti in Francia, Germania, Italia, Polonia, Romania, Spagna e Repubblica Ceca. Quest’ultima è inserita per la prima volta. In Italia, dove il report è realizzato in collaborazione con Essere Animali, i marchi esaminati sono sette: Autogrill, Burger King, Ikea (l’unica con un punteggio migliore rispetto a quello dello scorso anno, ndr), Kfc, McDonald’s, Starbucks, Subway. “È sconcertante vedere che in Italia, le grandi aziende come Kfc continuino a ignorare il benessere dei polli nelle loro catene di approvvigionamento e che il nostro Paese non riesca, se non a equiparare, quantomeno ad avvicinarsi ai risultati di Francia e Germania” commenta Elisa Bianco, responsabile di Corporate Engagement a Essere Animali.

Benessere dei polli: l’Italia è ultima tra i principali Paesi europei – Se già lo scorso anno gli impegni delle principali catene di ristoranti e fast food in Italia sono risultati ben al di sotto della media europea, quest’anno la penisola si posiziona ufficialmente all’ultimo posto tra tutti e sette i Paesi analizzati, insieme alla Romania. Fanno meglio di Roma anche la Polonia e la Repubblica Ceca, ma la performance rimane molto lontana da quella di Francia e Germania. Come già emerso l’anno scorso, infatti, anche l’edizione del 2024 di The Pecking Order conferma che le aziende operanti in Germania e Francia prendono molto più in considerazione il benessere dei polli di quanto fatto negli altri Paesi.

La Francia è al primo posto – In particolare le aziende francesi hanno ottenuto le prestazioni migliori, confermando lo stesso punteggio medio complessivo dello scorso anno (36%). Le aziende tedesche sono state le seconde più performanti, con un punteggio medio complessivo del 33% (37% nel 2023), seguite dalla Repubblica Ceca con il 19%, dalla Spagna con il 18% (23% nel 2023), dalla Polonia con il 17% (18% nel 2023), dall’Italia con il 14% (19% nel 2023) e dalla Romania con il 14% (17% nel 2023).

In Italia, solo Ikea fa passi in avanti – E mentre a livello europeo il numero di aziende che ha pubblicato una politica sui polli aumenta, in Italia solo Ikea ha divulgato un impegno a eliminare dalle proprie filiere le problematiche principali. Subway ha eliminato la data di implementazione della propria politica in linea con l’European Chicken Commitment, invalidando di fatto il suo impegno. Autogrill, Burger King, Kfc, McDonald’s e Starbucks rimangono invece ferme al punteggio dell’anno scorso. Kfc Italia, in particolare, rimane ben lontana dai leader di settore e dalle sue controparti in Francia e Germania. Nonostante qualche progresso nella comunicazione, i suoi impegni rimangono ai livelli più bassi, segnalando mancanza di trasparenza e di obiettivi di miglioramento significativi per i prossimi anni. “Non è accettabile – conclude Elisa Bianco – che i consumatori italiani non abbiano accesso alla stessa qualità di quelli francesi e tedeschi”.

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