Dopo il Dna spunta un nuovo scenario. Spunta un uomo che avrebbe visto Giuliano Saponi cadere dopo che un furgone bianco gli ha tagliato la strada
Le novità interessanti nelle indagini sull’omicidio di Pierina Paganelli non sono solo quelle relative al Dna: ora spunta una presunta testimonianza che potrebbe, se confermata, cambiare lo scenario delle accuse e degli accusati. Il condizionale però è d’obbligo in questa vicenda. La legale di Giuliano Saponi, figlio di Pierina, ha confermato a Mattino 5 che nel tempo ci sono state in effetti diverse segnalazioni sull’incidente dell’uomo, segnalazioni che si sono rivelate buchi nell’acqua.
E non bisogna dimenticare anche che in questi ultimi mesi un vicino ha affermato dapprima ai giornalisti di essere lui a essere inquadrato dalle telecamere di sorveglianza della farmacia afferente al condominio di via del Ciclamino, e non Louis Dassilva, per poi smentire tutto durante la sit con gli inquirenti. Dassilva è al momento l’unico indagato per l’omicidio di Pierina, avvenuto nel condominio il 3 ottobre 2023, e l’uomo si trova in custodia cautelare proprio a causa delle ipotesi investigative su quella ripresa di videosorveglianza.
Una testimonianza da verificare
Tornando al presunto testimone, non si tratta di un testimone oculare, ma di un uomo che ha riferito all’inviato di Mattino 5 come un suo conoscente avrebbe assistito all’evento di cui è stato protagonista Giuliano la mattina del 7 maggio 2023, quando avrebbe avuto un incidente in bicicletta, dopo il quale sarebbe rimasto per svariato tempo in coma, dimenticando, come spesso succede in questi casi, tutto quello che gli era accaduto.
Al telefono con l’inviato, l’uomo ha descritto un furgone bianco nell’atto di sorpassare la bici di Giugliano, come a tagliargli la strada. Dopo di che, due uomini sarebbero scesi dal veicolo e avrebbero aperto le portiere, occultando la vista al presunto testimone. A suo avviso, Giuliano “di sicuro non è stato investito”: “Ha attraversato, poi è successo il patatrac più avanti. Furgone bianco, due persone vestite con jeans e maglietta bianca, capelli ricci uno dei due, quello che guidava. E dovrebbero essere… dovrebbero conoscere quello con la bandana”. Il presunto testimone sarebbe stato all’altezza dei cassonetti in uso agli inquilini di via del Ciclamino.
Chi è “quello con la bandana”? Loris Bianchi, il cognato di Giuliano, indossa solitamente un copricapo e, sempre in quella presunta testimonianza - va ricordato, tutta da verificare - viene nominata anche la sorella Manuela Bianchi, moglie di Giuliano, sostenendo che la donna conoscerebbe molto bene appunto l’uomo con la bandana. Suggestioni? Falsi ricordi? Gli inquirenti si sono già messi in moto e cercano quindi il presunto testimone oculare. Senza dimenticare un'ipotesi: e se esistesse un quinto uomo fuori dalla cerchia degli attenzionati, come sostiene da sempre il consulente dei fratelli Bianchi Davide Barzan?
I due profili maschili
Ai microfoni di Mattino 5 Loris ha intanto ricordato di aver lasciato dagli inquirenti il Dna dal primo momento: “L’ho lasciato apposta, può essere una svolta definitiva per farmi togliere dai m… questa situazione”, ha commentato sereno, riferendosi ai due profili maschili trovati dagli inquirenti sulla scena del crimine. Le indagini, che si avvarranno anche di una strumentazione all’avanguardia chiamata Crime Light, che permette analizzare anche le tracce più piccole di Dna, sapranno dire di più nelle prossime settimane. Molto interessante è il profilo trovato sulla gonna della vittima, poiché è inverosimile che sia stata toccata da inquirenti o soccorritori.
Un terzo Dna repertato appartiene invece a Louis, ma è stato rinvenuto su suoi oggetti personali, tra cui un coltello in cui non ci sono assolutamente tracce di Pierina: una buona notizia quindi per lui, il cui quadro accusatorio potrebbe presto cambiare.
La criminologa Roberta Bruzzone, consulente di Louis, ha così commentato alla trasmissione Ore 14: “L’assenza di tracce di Dassilva è però un elemento sicuramente interessante e da valutare. E se il supplemento di accertamenti dovesse confermare, cosa che noi riteniamo verosimile, è chiaro che proveremo ad argomentare sul punto, quanto meno per esigenze cautelari”.