Caserme “verdi” e nuovi depositi di munizioni: da Fossano a Taranto, ecco il piano della Difesa (e le spese)

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Cronaca

 da Fossano a Taranto, ecco il piano della Difesa (e le spese)

Non c’è solo la nuova maxi-base militare di Coltano, a Pisa, contestatissima dai comitati anche perché occuperà per buona parte un’area naturale. Il governo ha intenzione di investire miliardi di euro per nuove caserme, depositi di munizioni, hangar e scuole militari sparsi in tutta Italia, da Fossano (Torino) a Grazzanise (Caserta). Il piano, scoperto proprio dai comitati No-Base di Pisa e diffusi dal consigliere comunale Francesco Auletta, è stato già messo nero su bianco con relativi dettagli dalla Direzione Generale dei Lavori del ministero della Difesa.

Gli interventi programmati sono 26, alcuni dei quali meno invasivi o comunque fisiologici (per esempio: lavori di miglioramento sismico alla Scuola militare europea Grande Nunziatella di Napoli), altri parecchio impegnativi. Una determina di fine settembre della suddetta Direzione generale dei lavori li riepiloga, specificando anche l’importo dei primi lotti dei lavori. Proliferano le cosiddette “caserme verdi”, non certo da intendersi come parchi pubblici, ma come strutture militari più efficienti dal punto di vista energetico. Una sarà costruita a Fossano (Torino) con un primo costo preventivato di 171 milioni e a meno di imprevisti in fase di progettazione altre sorgeranno – in sostituzione di quelle esistenti – a Capua (Caserta), Foggia e Forlì, ciascuna con costi iniziali tra i 100 e 200 milioni. A Roma ecco un nuovo “polo alloggiativo” per 248 persone alla Caserma Zignani (54 milioni) e i lavori per il programma Jamms dell’Aeronautica, in partnership con gli Usa (35 milioni). Non lontano dalla Capitale, a Pratica di Mare, previsto invece un investimento da 26 milioni per la “cittadella Istar”, dunque un insieme di opere a beneficio dell’Aeronautica. A Taranto arriverà un nuovo quartier generale del Multinational Maritime, avamposto Nato nel Sud (8,6 milioni). Qui accanto verranno costruiti 80 alloggi di “servizio collettivo” e 16 per il personale in transito (9,5 milioni). A Ghedi, in provincia di Brescia, il governo stima un costo di 24 milioni per un deposito di munizioni.

E poi ovviamente c’è Pisa, con la nuova sede dei reparti di eccellenza dell’Arma dei Carabinieri che per il primo lotto si porta via 250 milioni. Opera che i comitati – supportati da Rifondazione comunista e dalle liste Una città in Comune e Pontedera a sinistra – definiscono “devastante quanto inutile”. “Una previsione complessiva – scrivono in un comunicato le tre sigle – di oltre un miliardo di euro che amplia e rafforza l’apparato bellico nel nostro Paese. Una scelta politica: destinare le risorse sulle armi e sulla guerra e quindi sottrarle alle politiche sociali”.

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