Il 94enne regista non solo ha confezionato un vero capolavoro, esaltato da tutti (pubblico e critica), ma si è preso le sue soddisfazioni con tanti biglietti venduti
Bravo Clint Eastwood. Che bella rivincita si è preso contro i suoi stessi produttori che, negli Usa, lo hanno trattato peggio di un esordiente semisconosciuto, lasciandolo nelle sale (pochissime) appena sette giorni. Poco male, perché il 94enne regista di fede repubblicana (sarà questa la sua «colpa»?) non solo ha confezionato, con il suo Giurato Numero 2 (foto), un vero capolavoro, esaltato da tutti (pubblico e critica) e con grandi ambizioni di Oscar (Academy permettendo), ma si è preso le sue soddisfazioni in giro per il mondo, con tanti biglietti venduti. In Italia, è partito terzo, con un ottimo dato di 1.063.449 euro, a dimostrazione che Eastwood è un'icona senza tempo e confini. A proposito di icone, è partito decisamente molto bene anche il nuovo capitolo di Ridley Scott, Il Gladiatore 2, primo, e ci mancherebbe, ma con ben 3.695.262 euro incassati. Inutile fare paragoni con il precedente film, considerato che eravamo nel 2000 (partì con 1.956.099 euro), con incassi conteggiati dal venerdì e per meno sale su tutto il territorio. Di certo, considerando anche le entrate nel resto del mondo, ha già messo in saccoccia 87 milioni di dollari (e mancano ancora gli Usa).
Applausi a Il Ragazzo dai Pantaloni Rosa, secondo tra i giganti e con un totale generale di 3.085.546 euro. Da segnalare, invece, il flop del nuovo film di Edoardo Leo, Non sono quello che sono, appena sedicesimo, con 83.927 euro (in 178 sale).