20 Novembre 2024 8:13
Le tre vittime erano al primo giorno di lavoro. Denunciato il proprietario dell’immobile di Ercolano trasformato in fabbrica abusiva di fuochi d’artificio.
Le gemelle 26enni Sara e Aurora Esposito
Sara e Aurora Esposito che ballano spalla a spalla, poi una foto mentre sono al mare, i loro visi sorridenti: le immagini scorrono nel video pubblicato su Facebook da Lucia Occhibelli, la mamma delle due gemelle morte nell'esplosione della fabbrica di fuochi d'artificio abusiva ad Ercolano (Napoli). Pochi secondi, è la ricondivisione di uno dei tanti post comparsi nelle ultime ore. E ad accompagnare il video c'è un messaggio straziante: "Mi avete spezzato il cuore, voi due principesse, il mio dolore è immenso e indescrivibile".
Sara, Aurora e Samuel, le tre vittime dell'esplosione ad Ercolano
Le due 26enni sono state uccise dalla deflagrazione nel primo pomeriggio del 18 novembre, intorno alle 15. Era il loro primo giorno di lavoro in quella fabbrica abusiva, allestita in un immobile di contrada Patacca, al confine con San Sebastiano al Vesuvio e San Giorgio a Cremano. Una fabbrica fantasma, inesistente: nessuna autorizzazione, nessuna precauzione.
Le ragazze, stando a quanto emerso successivamente, si occupavano del confezionamento dei botti. Samuel Tafciu, 18 anni, la terza vittima, era invece quello che maneggiava la polvere pirica: è stato investito in pieno dallo scoppio, il corpo è stato sbalzato a decine di metri di distanza. I corpi delle ragazze sono stati recuperati soltanto ieri mattina: il giorno precedente i soccorritori hanno dovuto fermarsi per la messa in sicurezza, l'intera area era cosparsa di materiale esplosivo e botti. Le salme sono state trasferite al Secondo Policlinico di Napoli, dove si terrà l'autopsia. Aurora Esposito aveva una bimba di 4 anni, Samule Tafciu una neonata di quattro mesi.
L'inchiesta della Procura sulla tragedia
L'immobile è risultato formalmente intestato ad una 13enne. Il padre, un 38enne, è stato identificato e denunciato. La sua posizione è al vaglio nell'inchiesta aperta dalla Procura, i reati ipotizzati sono di omicidio colposo plurimo e disastro colposo. L'uomo, accompagnato dal suo avvocato per l'elezione di domicilio, non ha rilasciato dichiarazioni; c'è da capire se ci fosse lui dietro la fabbrica abusiva o se l'immobile, concepito per uso abitativo, fosse stato dato in affitto.
Le indagini, delegate ai carabinieri di Torre Annunziata, sono coordinate dal pm Stella Castaldo, sezione "Lavoro e colpe professionali" che fa capo al procuratore aggiunto Simona Di Monte. Restano per il momento sgomberate le abitazioni che si trovano nelle immediate vicinanze dell'immobile, ai civici 94c e 106 di contrada Patacca; si dovrà attendere il sopralluogo dei vigili del fuoco per valutare l'agibilità ed eventualmente consentire ai residenti di rientrare a casa.