Interlagos, si corre il Gran Premio del Brasile. E non poteva non esserci un ricordo per i trenta anni dalla scomparsa di Senna, il paulista idolo di casa. Ad omaggiare il campione brasiliano sarà questa sera, dopo le qualifiche, l’Imperatore della F1, il sette volte campione del mondo Hamilton che dai tifosi locali è stato adottato come “uno di loro”. Lewis guiderà la McLaren campione del mondo con Ayrton nel 1990 e doveva essere una sorpresa assoluta. Con le tribune ancora gremite di pubblico per la pole appena assegnata, il britannico sarebbe dovuto uscire con la tuta bianca e il casco di Ayrton, ma l’effetto shock è stato vanificato da una “fuga di notizie”. Il fenomeno inglese ha dichiarato che «l’emozione sarà massima».
L’asfalto è stato completamente rifatto e la concomitanza che ci sia la gara Sprint, riducendo ad una sola sessione le prove libere, rende ancora più complesso trovare gli assetti ottimali. A ciò si aggiunge che la Pirelli ha portato una mescola più tenera e l’approccio s’ingarbuglia ulteriormente. La Ferrari, che arriva da due vittorie consecutive e si presenta come la vettura da battere, ha fatto numerosi adattamenti dopo i primi giri per affinare le regolazioni trovate al simulatore. Le Red Bull sono guardinghe ed hanno pure incassato la penalizzazione di cinque posizioni a Max Verstappen che ha dovuto sostituire l’ennesimo Honda termico. Un inconveniente fastidioso ora che la lotta per il Titolo s’infiamma dopo l’eccessivo nervosismo che ha relegato il cannibale solo in sesta posizione in Messico.
La pista brasiliana è molto diversa da quella messicana e tutti i team hanno attinto ai numerosi componenti che hanno in bacheca per scegliere la configurazione migliore.
Ad Interlagos serve meno carico, bocchette di raffreddamento più chiuse e impianto frenante più normale in quanto meno sollecitato. Le McLaren sembrano aver ritrovato il piglio sul giro secco che un super Sainz gli aveva strappato in altura sulla pista centroamericana. I ferraristi, in ogni caso, non vogliono abbandonare la striscia vincente e credono sul passo gara e sul feeling con le gomme sulla distanza.
Da tener d’occhio la Mercedes sempre in palla su questo tracciato. Solita attenzione al mercato piloti anche se per il prossimo anno, almeno sulla carta, resta libero un solo sedile, quello svizzero della Sauber che dal 2026 diventerà Audi e già prende le decisioni strategiche. Per il posto restano in corsa in quattro: Bottas, Magnussen ed i rookie Bortoleto (in testa in F2) e Colapinto. Per questi ultimi serve la liberatoria rispettivamente di McLaren e Williams che hanno i ragazzi sotto contratto e non danno l’impressione di volerci rinunciare.
L’argentino, però, che già guida con ottimi risultati per la squadra di Grove, ha ricevuto un’offerta da Helmut Marko per una delle due squadre dei Tori (in bilico ci sarebbe sempre Perez). In Brasile terza presenza per Oliver Bearman che sostituisce, almeno nella Sprint, un Magnussen influenzato sulla Haas. Nella qualifiche per la Sprint Race, che si disputerà oggi pomeriggio alle 15, dominio delle monoposto papaya con Piastri che ha beffato il suo caposquadra Norris sempre al comando fino all’ultimo, poi Leclerc, Verstappen, Sainz e Russell. In Q3 anche i giovani leoni Lawson e Bearman.