Filippo Turetta ha raccontato in un lungo memoriale la sua storia con Giulia Cecchettin, la giovane che ha brutalmente ucciso, e il suo disagio sociale. Il memoriale, rivisto e scritto più volte sia a mano che al computer, ripercorre i suoi ricordi, dalla relazione con Giulia, che definisce «la mia prima e sola ragazza», fino al susseguirsi di eventi che hanno portato alla sua tragica fine. Turetta descrive un’esistenza isolata, caratterizzata da un profondo senso di solitudine e dalla difficoltà di instaurare amicizie e relazioni: «Vedevo tanti che avevamo bei gruppi di amici o erano fidanzati e io ero un po’ invidioso. Mi sono sempre sentito molto sfigato».
Queste emozioni, combinate a un’ossessione crescente per Giulia - della quale aveva collezionato nel telefono circa 20mila foto - hanno gettato le basi per una vicenda che è culminata con il femminicidio e la successiva fuga tra Austria e Germania, e finita con l'arresto del