19 Ottobre 2024 17:38
Il tecnico portoghese non fa sconti e dà seguito alle parole durissime in conferenza stampa. Nell’immediata vigilia della partita di campionato fa rumore la scelta di tenere fuori dalla formazione titolare Tomori, Abraham e Leao.
Paulo Fonseca lo aveva detto in conferenza stampa in maniera molto colorita. Alla vigilia della partita di campionato, la prima dopo la sosta per le nazionali, non aveva usato giri di parole per esprimere dissenso (lo stesso manifestato alla squadra a quattr'occhi) rispetto a quanto avvenuto nell'ultimo incontro di campionato. "Non me ne frega un ca**o del nome", è stata la frase molto forte in riferimento a quanto s'è verificato al Franchi contro la Fiorentina.
L'atteggiamento di Theo Hernandez (espulso e squalificato per "condotta irriguardosa" e pure lui tra i calciatori finiti sul banco degli imputati) e, più ancora, il siparietto poco felice in occasione del calcio di rigore e del bisticcio su chi doveva batterlo non potevano passare sotto traccia. Si spiegano così le decisioni forti del tecnico portoghese che a San Siro, contro l'Udinese, ha fatto scelte dure, coraggiose, chiarissime lasciando Tomori, Abraham e Leao in panchina. Il segnale dato dall'allenatore ha avuto anche un altro risvolto, l'attribuzione della fascia di capitano: con Calabria infortunato, Theo fermato dal giudice sportivo e Leao seduto in panchina, sarà Maignan a mettere la stringa al braccio (con Morata vice) in quanto calciatore con maggior numero di presenze in rossonero tra quelli in campo.
(in aggiornamento)