Fornaio aggredito dal titolare: “Sei un mangia cipolle e un maiale”

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20 Ottobre 2024 11:48

Il titolare di un forno di Latina ha sferrato un pugno sul volto di un suo dipendente originario del Bangladesh e lo ha insultato: “Tu devi fare quello che dico io, perché io sono il padrone, tu sei uno schifo, sei un mangia cipolle e un maiale”.

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Un fornaio di 35 anni originario del Bangladesh è stato aggredito e insultato dal titolare della panetteria. "Tu devi fare quello che dico io, perché io sono il padrone, tu sei uno schifo, sei un mangia cipolle e un maiale", gli ha urlato.

Stando a quanto ricostruito, i fatti sarebbero avvenuti giovedì in un forno di Latina. Il motivo degli insulti sarebbe legato al rifiuto del dipendente di guidare il furgone del negozio, una mansione che, a suo dire, non gli spettava. Ma questa presa di posizione ha fatto infuriare il datore di lavoro, che prima lo ha insultato e poi gli ha dato un pugno sul volto.

Soccorso dal personale sanitario del 118, il fornaio è stato accompagnato all'ospedale Goretti di Latina. I medici lo hanno dimesso con una prognosi di quattro giorni. La vittima ha presentato una denuncia e ha raccontato altri particolari dell'aggressione, affermando che dopo il pugno sferrato, il suo datore di lavoro è stato bloccato da alcune persone presenti ma ha continuato a minacciarlo: "Io ti ammazzo e ti rovino la vita, io ho i soldi per fare una guerra".

Così ha commentato l'episodio il segretario generale della Cisl di Latina, Roberto Cecere: "Dopo la vicenda di Satnam Singh bisogna stare attenti affinché questi episodi di violenza non trovino spazio e attecchiscano nella comunità del lavoro. Ho avuto direttamente un colloquio con il dipendente del forno, il quale mi ha spiegato tutte le ore di lavoro che mette a disposizione del titolare già dal 2015. La sua serietà è dimostrata dalla lunga permanenza sia in Italia che in questa attività; tutto evidenzia, con molta probabilità, un colpo di testa inaccettabile dell'imprenditore. Difenderemo il lavoratore e lo assisteremo fino a che non avrà le sue ragioni e i suoi diritti".

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