Il ministro della cultura francese, Rachida Dati, dovrà occuparsi di un caso più che bizzarro: è chiamata a decidere se nella torre più alta di una antica abbazia possono restare ad essiccare dei prosciutti. La stagionatura dei prosciutti con il marchio Florus Solatium sono particolarmente apprezzati dai gourmet e sono un'idea dell'abate della cattedrale di Saint Flour. L'idea è venuta a padre Philippe Boyer, rettore dell'abbazia, che dovendo raccogliere dei denari per restaurare l'organo della chiesa si è inventato questo metodo. Peccato che un rappresentante degli architetti degli edifici francesi ha chiesto l'immediato ritiro affermando che il grasso del prosciutto, colando sul pavimento, deteriorerebbe l'edificio e porrebbe persino problemi di sicurezza in caso di incendio. Il dossier ha finito per infiammare una polemica tra guelfi e ghibellini fino ad arrivare sulla scrivania della ministra di Francia.
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L'abate Boyer, che in passato aveva già fatto installare degli alveari sul tetto della cattedrale per produrre miele, non ravvisa vi siano problemi di sorta.
Il vescovo locale aveva acconsentito a dare il via libera alla stagionatura di 60 prosciutti all'anno in uno dei due campanili per un massimo di un anno. I prosciutti prodotti sono subito andati a ruba tra i gourmet facendo guadagnare alla diocesi abbastanza denaro per riparare l'organo della cattedrale.
Il ministro della Cultura francese in un comunicato stampa pubblicato ha fatto sapere che deve essere fatta una indagine e redatto un bilancio trasparente e comparativo, tenendo conto di tutte le condizioni di sicurezza antincendio in particolare.