La candidata a presidente dell'Emilia Romagna, Elena Ugolini, civica sostenuta dal centrodestra, a tutto campo sull'appuntamento elettorale di oggi e domani.
In Emilia Romagna c'è un sistema consolidato di potere. Scardinarlo sarebbe storico.
«Ma possiamo farcela, anzi ce la faremo. Le persone sono stanche dell'auto-referenzialità del Pd e davanti agli occhi di tutti ci sono gli errori che hanno compiuto in questi anni».
Ha proposto una revisione dell'Irap sugli enti no profit.
«Perché dobbiamo aiutare chi aiuta. Il Terzo settore è un attore fondamentale nella cura degli anziani, delle persone con disabilità, dei più fragili, ma anche nell'educazione dei più giovani. Se diverrò la prima donna Presidente di regione, l'Emilia-Romagna toglierà l'IRAP agli enti no profit del Terzo settore».
In campagna elettorale ha insistito sul tema della sicurezza.
«Istituiremo l'assessorato alla sicurezza perché la Regione possa contribuire in modo concreto alla lotta al degrado delle nostre città e delle nostre periferie».
L'Emilia Romagna viene da mesi di polemiche sulle responsabilità dei danni da alluvione.
«Ma più che polemiche abbiamo a che fare con la realtà dei fatti. La Regione ha la responsabilità sul dissesto idrogeologico e la manutenzione dei corsi d'acqua. Abbiamo a che fare con eventi atmosferici straordinari, ma se alcune zone sono state invase dall'acqua per quattro volte nel giro di tre anni, serve altro per dimostrare che la sinistra ha completamente trascurato la cura del territorio?».
Pure sul dissesto idrogeologico esistono visioni contrastanti.
«Sì, il campo largo tiene dentro i verdi e i 5Stelle che diranno no alle opere necessarie al governo delle acque e alle deroghe sulle norme che tutelano i parchi che sarebbero consentite e non sono mai state utilizzate. Istituirò subito una commissione con i migliori esperti del settore per capire che cosa non è andato in questi anni e per impostare gli interventi a breve, medio e lungo termine».
La sinistra è sotto attacco per il mancato utilizzo di fondi per l'alluvione e non solo.
«Chi ha amministrato la nostra Regione in questi anni ha preso una sonora batosta. Nel bilancio 2023 abbiamo centinaia di milioni di disavanzo sulla sanità, coperti con fondi fortuiti e occasionali. Mentre sulle risorse destinati ai bacini fluviali, la Corte ha sancito che la Regione ha impegnato solo il 10% dei fondi disponibili».
E sugli scontri di qualche settimana fa?
«Tra il sindaco Lepore che accusa Giorgia Meloni di aver inviato 300 camicie nere a Bologna e il vicesindaco che partecipa alle manifestazioni non autorizzate dei collettivi che attaccano la polizia non so chi sia peggio».
Sarà la vittoria degli esclusi da certi sistemi di potere?
«Girando i territori e incontrando le persone, ho notato che c'è bisogno di ascolto. Tanti territori e tante realtà si sono sentite trattati come territori e realtà di serie B dalla Regione».
Lo sa che alcuni candidati civici del centrosinistra, magari cattolici, propongono il disgiunto in suo favore? Non è un gran segnale
per il centrosinistra
«Dice che anche tra i fedelissimi del Pd qualcuno riconosce che è arrivato il momento di cambiare? Se dopo 54 anni cambiasse il governo della Regione farebbe bene anche al Partito democratico».