Biden, Macron, Scholz e Starmer insieme a Berlino per Kiev: “Serve pace giusta e duratura”. Putin: “Non andrò al G20 di Rio, lo rovinerei”, Mentre Mosca rivendica la conquista del villaggio di Zoryane, nella regione del Donetsk, i media russi fanno sapere che un drone ucraino è stato lanciato su San Pietroburgo.
Cremlino: "Positiva la disponibilità di Scholz al dialogo con Putin”
La disponibilità del cancelliere tedesco Olaf Scholz a discutere la soluzione della situazione in Ucraina con il presidente russo Vladimir Putin è un segnale importante. Lo ha detto alla Tass il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov. "Sentiamo le parole provenire da Berlino, le parole di Scholz sulla sua disponibilità al dialogo. Sono parole importanti, perché fino a poco tempo fa la Germania era uno dei paesi dell'Occidente che escludeva completamente qualsiasi contatto con Putin. Abbiamo detto che questa posizione non era costruttiva", ha sottolineato. "Possiamo accogliere con favore l'attuale disponibilità al dialogo di Scholz", ha aggiunto Peskov, sottolineando che Putin era e rimane aperto al dialogo sull'accordo in Ucraina. "Putin ha ripetutamente affermato e confermato che era e rimane aperto alla comunicazione, ai colloqui", ha aggiunto. Allo stesso tempo, il Cremlino non ha ancora ricevuto alcuna proposta concreta dalla Germania o da altri paesi occidentali per organizzare contatti con il presidente russo Vladimir Putin, ha detto Peskov alla Tass. "Se queste dichiarazioni saranno supportate da una reale prontezza, se seguiranno iniziative, il tempo lo dirà".
Financial Times: Usa pronti a dare sino a 20 miliardi nel prestito G7 a Kiev
Gli Stati Uniti sono disposti a fornire fino a 20 miliardi di dollari come parte di un prestito del G7 all'Ucraina che verrà rimborsato con i profitti generati dai beni congelati della Russia: lo scrive il Financial Times citando tre persone a conoscenza della questione. I colloqui sul prestito stanno accelerando poiché i dirigenti occidentali vogliono fornire finanziamenti a Kiev prima della fine dell'anno, consapevoli che, se Donald Trump vincesse le elezioni statunitensi a novembre, gli aiuti di Washington all'Ucraina potrebbero essere tagliati. I paesi del G7 sono stati bloccati in negoziati durati mesi sulla struttura del prestito da 50 miliardi di dollari concordato a giugno, con il contributo di Washington che fino a poco tempo fa si prevedeva fosse inferiore a quanto inizialmente pianificato dopo che l'Ue non è riuscita a garantire che i beni russi sarebbero rimasti immobilizzati per almeno tre anni. Ma ora i dirigenti Usa hanno indicato alle loro controparti del G7 che Washington fornirà l'intero importo originale, circa 20 miliardi di dollari. Ciò sarebbe stato possibile, hanno spiegato, anche se l'Ue non riuscisse a convincere il premier ungherese Viktor Orbßn a ritirare il suo veto sull'estensione delle sanzioni Ue, una condizione che era stata richiesta da Washington. I ministri delle finanze del G7, che si riuniranno a Washington il 25 ottobre a margine delle riunioni del Fmi e della Banca mondiale, dovrebbero rilasciare una dichiarazione sulla distribuzione e la struttura del prestito, hanno detto due delle fonti del Ft. Una persona a conoscenza dei colloqui ha affermato che non è stato ancora raggiunto un accordo definitivo e che gli Stati Uniti si stanno ancora consultando con i membri del Congresso e l'Ucraina su come il prestito verrà rimborsato.
Kuleba: “L'Occidente teme la sconfitta della Russia”
"L'Occidente teme per quali possano essere le conseguenze sulla Russia qualora l'Ucraina vincesse la guerra in corso". Lo ha affermato oggi l'ex ministro ucraino, Dmytro Kuleba, in un'intervista alla televisione lettone. Kuleba ha sottolineato che i timori delle cancellerie occidentali sono emersi frequentemente durante i colloqui avuti dal diplomatico ucraino durante il suo mandato come ministro degli Esteri. "Ho sempre ripetuto ai colleghi occidentali che una vittoria dell'Ucraina significherà la fine dell'impero russo. Non la fine della Russia, ma dell'Impero russo", ha detto ancora Kuleba. "Se invece vincerà la Russia, sarà la fine della sovranità dell'Ucraina e l'inizio della fine dell'Unione europea come luogo di prosperità e sicurezza".
Attacco aereo su Kiev. L’appello del sindaco: “Restate nei rifugi”
Nuovo attacco aereo russo su Kiev. Lo dice il sindaco Vitali Klitschko su Telegram. L’appello: "Restate nei rifugi!".