Il marito muore, lei scopre il tradimento e manda le prove all'amante: condannata per revenge porn

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Condannata per Revenge Porn a 6 mesi di carcere una vedova di 63 anni che dopo la morte del marito aveva scoperto alcune foto di lui con l'amante. Per vendetta le ha poi diffuse mandandole sul posto di lavoro della rivale

 condannata per revenge porn

È una storia, quella accaduta a Pesaro, che sarebbe la perfetta trama di un romanzo. La vendetta di una vedova, servita "fredda" all'amante del marito, scoperta dopo la morte di questo. In realtà il fatto è accaduto realmente e ha contorni davvero incredibili che hanno portato la moglie tradita in tribunale.

Il "buco" nel muro

Tutto inizia a maggio del 2022 quando la signora 63enne di professione infermiera, riceve una telefonata dei Carabinieri che le comunicano di aver ritrovato il corpo senza vita del marito nel bagno di un fast food. L'uomo, anche lui nel campo della sanità, si trovava fuori città per assistere un concerto quando era stato colpito dal malore.

Un evento devastate nella vita della moglie che dopo un lungo periodo di lutto decide di reagire e di rimettere ordine tutte le cose del marito deceduto e portarle in cantina. Proprio qui, spostando un mobile, scopre un buco nella parete. Incuriosita cerca di capire di cosa si tratta e infilando la mano nota che all'interno ci sono delle cose.

La scoperta

Con l'aiuto di un martello allarga il buco e quello che viene fuori è qualcosa che la lascia senza parole: sex toys, intimo "particolare", foto e video scabrosi del marito e di quella che riconosce essere l'amante storica di lui, con cui quindici anni prima il consorte le aveva giurato di aver chiuso la relazione. Cosa che evidentemente non era avvenuta.

Dopo il primo momento di shock, la donna decide così di restituire al mittente tutto quel "materiale" ritrovato all'interno del muro. Lascia passare qualche mese e poi stampa 8 fotografie in bianco e nero su 2 fogli in formato A4 (4 fotografie per foglio) e, dopo averli messi in una busta con solo l'indirizzo di dove l'amante lavora, li porta in modo anonimo a mano nell'ufficio di lei.

Non essendo specificato il destinatario la busta viene aperta da uno dei dipendenti della segreteria che si trova davanti le foto hot, e nonostante la consegna alla diretta interessata, la notizia si diffonde rapidamente.

L'accusa di revenge porn

Ovviamente la vicenda non finisce soltanto tra i colleghi dell'ufficio, ma anche sui banchi di un tribunale, con un'accusa di revenge porn. Nell'udienza che si è svolta ieri, 13 novembre, davanti al gip di Pesaro, in aula erano presenti sia la moglie che l'amante. L'avvocato difensore della vedova, Pia Perricci, ha spiegato al gip che tutta la vicenda: "Ha causato un dolore profondissimo oltre che delusione e rabbia. Presa dall’impeto ha consegnato tutta l’oggettistica alla donna in questione ma non era certamente nelle sue intenzioni farle del male, al punto tale che immediatamente ha richiesto di chiudere questa triste vicenda con un patteggiamento facendosi aiutare con un supporto psicologico per affrontare non solo il dolore del lutto ma anche quello del tradimento".

Ha poi detto: "Siamo in presenza di una donna distrutta e ferita che ha posto fine immediatamente ai suoi comportamenti, comprendendo che l’unico responsabile del tradimento era il marito defunto, al punto tale che anche i giudici hanno compreso la non pericolosità della mia cliente vista

l’esiguità della pena concordata”.

La vedova è stata comunque condannata a 6 mesi e 6 giorni di reclusione e ad una multa di circa 2000 euro per l'accusa di revenge porn nei confronti dell'amante del marito defunto.

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