Mondo
di F. Q. | 24 Ottobre 2024
Il premio Sacharov 2024 è stato assegnato agli oppositori venezuelani Maria Corina Machado e Edmundo Gonzalez Urrutia, riconosciuto lo scorso settembre dal Parlamento europeo come legittimo presidente del Venezuela. Entrambi sono stati nominati dal Partito Popolare Europeo, mentre i Conservatori e Riformisti Europei hanno candidato Urrutia. Nei giorni scorsi anche i Patrioti hanno annunciato il loro appoggio.
Machado è stata nominata candidata presidenziale dell’opposizione venezuelana a nome della “Piattaforma democratica unitaria” nel 2023, ma è stata successivamente esclusa dalle elezioni dal Consiglio elettorale nazionale controllato dal regime. Gonzalez Urrutia, diplomatico e politico che le è succeduto come candidato per la “Piattaforma democratica unitaria”, ha denunciato la mancata pubblicazione da parte del governo venezuelano dei risultati ufficiali delle elezioni presidenziali e ha contestato la vittoria dichiarata di Nicolás Maduro. González Urrutia ha lasciato il paese a settembre, dopo l’emissione di un mandato d’arresto nei suoi confronti.
In una risoluzione adottata il 19 settembre, i deputati hanno sottolineato – conclude la nota – che le missioni internazionali di osservazione elettorale hanno chiarito che le elezioni presidenziali venezuelane non sono conformi alle norme internazionali di integrità elettorale. Hanno riconosciuto González Urrutia come presidente legittimo e democraticamente eletto del paese e Machado come leader delle forze democratiche. Il Parlamento ha condannato “la frode elettorale” e le gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani perpetrate contro l’opposizione democratica, il popolo venezuelano e la società civile.
Gonzalez si è detto “onorato e grato”. “Questo premio incarna soprattutto la profonda solidarietà dei popoli europei con il popolo venezuelano e la sua lotta per il recupero della democrazia. Per questo motivo desidero ringraziare il Parlamento europeo per averci conferito questa prestigiosa onorificenza, i cui meritevoli destinatari sono figure ammirevoli come Nelson Mandela, Malala Yousafzai e Alexei Navalny“, ha affermato Gonzalez in un comunicato in cui ha poi sottolineato che la lotta per la democrazia in Venezuela “non è finita”. “Il regime” di Nicolas Maduro, che ha rivendicato la vittoria alle elezioni, “persiste nel bloccare il cambiamento politico, commettendo sempre più violazioni dei diritti umani e crimini contro l’umanità”.
Gonzalez ha poi ringraziato María Corina Machado, “una persona eccezionale che, con tutto il suo talento politico, la sua assoluta dedizione e il suo spirito indomito, ha aperto la strada che stiamo percorrendo, mantenendo viva la fiamma della libertà nel nostro Paese”, ha affermato, esprimendo poi “gratitudine, orgoglio e ammirazione” per i connazionali venezuelani, “che con il massimo senso civico, coraggio e determinazione hanno affrontato per anni, e continuano ad affrontare, un regime che viola sistematicamente i diritti umani”.
González Urrutia è un diplomatico, professore e politico venezuelano, noto per essere stato il candidato dell’opposizione nelle elezioni presidenziali del 2024 in Venezuela. Ha rappresentato la Piattaforma Unitaria, una coalizione politica che ha preso il posto della Mesa de la Unidad Democrática (Mud), un gruppo di partiti di opposizione. González ha un importante passato diplomatico, avendo servito come ambasciatore in Argentina e Algeria. Nonostante le sue posizioni molto critiche verso i governi di Hugo Chávez e Nicolás Maduro, ha sempre sostenuto la linea del dialogo.
La sua candidatura alle elezioni presidenziali nel 2024 è stata rafforzata dal ritiro di altri candidati di spicco dell’opposizione, come Manuel Rosales, e dal sostegno di María Corina Machado, altra importante figura dell’opposizione insignita del premio Sakharov insieme a lui. A seguito di un controverso processo elettorale, Maduro è stato dichiarato vincitore, ma l’opposizione ha contestato i risultati per presunte irregolarità. Sebbene parte della comunità internazionale lo abbia riconosciuto come presidente, dopo le elezioni Gonzalez è stato costretto a lasciare il Paese, cercando asilo prima nell’ambasciata dei Paesi Bassi e poi in quella spagnola a Caracas, per sfuggire a un mandato di arresto emesso contro di lui.
Il mandato lo accusava di crimini come falsificazione di documenti pubblici e cospirazione. Il 7 settembre 2024, González e sua moglie sono partiti per la Spagna su un volo delle forze armate spagnole, dove ha ottenuto asilo politico, ricongiungendosi a una delle sue figlie che vive a Madrid.