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La vicenda del roditore che ha causato un blackout al tribunale di Prato sta facendo il giro dei social
Non bastavano le cimici, adesso anche i topi. Giunge notizia che il tribunale di Prato abbia rischiato l’esplosione, in verità un boato preceduto da fiammate, c’è pure stato, il sistema elettrico ed il generatore di emergenza sono finiti fulminati, nessun sabotaggio, nessun hacker introdottosi, nottetempo, nel palazzo di giustizia, le telecamere di video sorveglianza non hanno individuato alcuna ombra sospetta. Infatti l’autore dell’audace colpo dei soliti ignoti è un topo, lui va pazzo per il formaggio ma se trova fili, di qualunque tipo, elettrici, in rame o plastica, tira fuori i denti e provvede a rosicchiare fino allo stremo quell’apparato tecnologico che tiene in vita schedari, archivi, materiale utile alle cause legali. Di solito si risolve la questione spiegando l’accaduto con poche parole, colpa del topo, scusateci. Invece a Prato l’hanno presa sul serio ed ecco che la presidente facente funzioni del Tribunale, Lucia Schiaretti, e il procuratore Luca Tescaroli, si sono riuniti e hanno scritto una nota: “Appare doveroso segnalare che, nel corso della mattinata odierna, si è verificata l’interruzione del flusso dell’energia elettrica a causa di un corto circuito generato dall’accesso all’interno della cabina elettrica di un topo. Il gruppo elettrogeno non è risultato funzionare, sicché si è generato il blocco di tutte le attività degli uffici diretti dagli scriventi, con necessità di rinviare le udienze, con interruzione delle molteplici attività e l’impossibilità di assicurare i servizi al pubblico”.
Beh, trattandosi di un venerdì oltre al topo fulminato sul posto, sono saltati tutti sul ponte, niente udienze, niente ricorsi, niente interrogatori, aule deserte. Si presume che qualche romantico animalista chieda indagini sul roditore, unica vera vittima del drammatico evento. La vicenda è su tutti i social, trattasi del Ratto Quotidiano.