20 Ottobre 2024 12:00
Il tribunale di Pavia ha condannato il trapper Traffik per vessazioni ripetute nei confronti del compagno di cella Jordan “Jeffrey Baby” Tinti, il rapper di Bernareggio morto suicida nel carcere di Torre del Gallo il 12 marzo 2024.
Jordan Jeffrey Baby e Traffik (foto da Facebook)
Il tribunale di Pavia ha condannato il trapper Traffik, al secolo Giancarlo Fagà, 28enne di Roma, per vessazioni ripetute nei confronti del compagno di cella Jordan "Jeffrey Baby" Tinti, il rapper di Bernareggio morto suicida nel carcere di Torre del Gallo il 12 marzo scorso. I giudici hanno riconosciuto un risarcimento di 20mila euro a favore di Roberto Tinti, papà di Jordan, mentre i legali di Fagà hanno già annunciato ricorso contro la misura.
Traffik e Jordan Tinti erano stati arrestati nell'agosto del 2022 con l'accusa di aver rapinato un operaio di 42 anni, originario della Nigeria, alla stazione ferroviaria di Carnate (Monza e Brianza). L'episodio, aggravato da insulti razzisti, era stato filmato e diffuso sul web.
Condannato per violenza privata e maltrattamenti a più di 4 anni di reclusione, a fine novembre Jordan Tinti aveva ottenuto l'affidamento terapeutico dopo aver denunciato numerosi maltrattamenti subiti nel carcere di Pavia, ed era stato cos trasferito in una comunità. Poco tempo dopo, la sospensione della misura. "Nella sua stanza sarebbero stati trovati un cellulare e delle sigarette, che però non è certo fossero di sua proprietà", aveva spiegato a Fanpage.it l'avvocato Federico Edoardo Pisani.
La struttura aveva quindi segnalato il ritrovamento di questi oggetti al magistrato di sorveglianza. Di conseguenza il giudice ha sospeso la misura alternativa e disposto il trasferimento in carcere. Il ragazzo era stato quindi portato nell'istituto penitenziario di Pavia, lo stesso in cui aveva denunciato di essere stato vittima di fatti orribili e dove aveva già tentato il suicidio. "È stato violentato e maltrattato. Ci sono due procedimenti in Tribunale a Pavia. In uno siamo costituiti parte civile. Nell'altro ci siamo opposti alla richiesta di archiviazione", aveva chiarito il legale di Jordan Tinti.