Il tribunale da ragione a Mediaset: stop alla diffusione delle serie sul sito pirata

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Tantissimi programmi di successo, come "Amici" o "Le Iene", sono rimasti fino ad ora disponibili illegalmente sul sito internet Guardaserie

 stop alla diffusione delle serie sul sito pirata

Stop alla diffusione a scrocco dei programmi di Mediaset sul sito pirata Guardaserie. Il tribunale di Roma, accogliendo il ricorso del gruppo del Biscione, colpisce non solo i gestori del sito, spesso inafferrabili, ma anche e soprattutto il colosso di servizi internet che ha permesso per anni ai "pirati" di continuare a operare, cambiando in continuazione dominio per sottrarsi agli interventi di chiusura. Così una sfilza di programmi di successo come "Amici" di Maria de Filippi, "Ciao Darwin', "Il Grande Fratello'", '"I Cesaronì", 'Il Segreto', 'L'isola dei Famosì, 'La Pupa e il Secchionè, 'le Ienè e 'Temptation Island', che hanno continuato a essere disponibili illegalmente. Ma ora la sentenza romana dovrebbe riuscire a prosciugare l'acqua informatica in cui hanno finora sguazzato i pirati.

A venire condannata con effetto immediato a sospendere i servizi è Cloudflare, una delle maggiori aziende specializzate nella fornitura a pagamento di servizi internet alle aziende. "Cludoflare risolve tutto", è lo slogan del colosso americano, che paradossalmente vanta tra i propri servizi quelli dedicati alla sicurezza: "connetti, proteggi e costruisci ovunque". Ai pirati di Guradaserie, Cloudflare ha invece consentito di sottrarsi a ripetizione ai tentativi di oscurare la loro attività illecita.
Secondo quanto comunicato da Mediaset, "sulla base delle analisi tecnico-informatiche è emerso che, grazie ai servizi forniti da Cloudflare, il sito Guardaserie ha potuto cambiare nel tempo decine di estensioni del nome a dominio per aggirare controlli e sanzioni Agcom, impedendo l'identificazione dei portali e dei luoghi in cui operano i server pirata". Inoltre Cloudfire "ha collaborato attivamente alla realizzazione di un catalogo indicizzato di prodotti audiovisivi piratati per favorirne il download o lo streaming". Per i giudici romani, in questo modo l'azienda americana si è resa anche essa responsabile dei comportamenti illeciti di Guardaserie.

E' una sentenza che nella caccia spesso frustrante ai fornitori di servizi illegali, come quelli per le partite di calcio, introduce un elemento efficace. Chiamando in causa i giganti del web che forniscono servizi ai pirati, e che a differenza dei pirati sono identificabili e possono venire chiamati a rispondere delle loro azioni, il tribunale di Roma rende più facile per le aziende come Mediaset difendere il loro patrimonio.

La decisione dei giudici romani, afferma Mediaset, "si inserisce nel solco di una serie di decisioni, in particolare dei fori di Roma e Milano, con le quali la giurisprudenza ha fornito e fornisce un importante contributo alla tutela del diritto d'autore e delle imprese impegnate nel contrasto della pirateria online, vera e propria piaga distruttiva di valore economico e posti di lavoro". Da oggi, per ogni giorno trascorso senza rispettare la decisione del tribunale, Cloudflare dovrà versare a Mediaset una penale di mille euro.

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