Lo sport della sinistra? Sparare sull'Italia. Ma con Meloni Roma è un laboratorio per la Ue

4 settimane fa 17

Continua il tiro al bersaglio dell'opposizione. Ma il vento sta cambiando in Europa nella direzione prevista dal governo, soprattutto sul tema immigrazione

Lo sport della sinistra? Sparare sull'Italia. Ma con Meloni Roma è un laboratorio per la Ue

Uno sport molto diffuso in Italia, specialmente a sinistra, è sparare contro l’Italia. L’ultima occasione in cui il mondo progressista si è esibito in un per nulla sorprendente tiro al bersaglio è stata la sentenza del tribunale di Roma che ha tentato di smontare il «modello Albania» aggrappandosi, con le unghie, a una sentenza della Corte di Giustizia europea sul caso di un migrante moldavo nella Repubblica Ceca. Quale assist migliore per attaccare il governo?

Dobbiamo ammettere che in mancanza di assist da oltre confine, le opposizioni si ingegnano per fabbricarne ad hoc: vedi la richiesta avanzata da Pd, M5s e Avs all’Unione Europea di una procedura di infrazione contro il nostro Paese, sempre a proposito del caso migranti. Eppure, al netto di alcuni errori di percorso, le politiche sui flussi migratori del governo italiano hanno destato interesse a livello internazionale. Il premier inglese (laburista) Keir Starmer è venuto in visita a Roma per studiare il «modello Italia». Il cancelliere tedesco Olaf Scholz (socialdemocratico) ha dichiarato guerra agli irregolari e annunciato più controlli ai confini. La Francia di Macron e Barnier ha annunciato un ulteriore giro di vite.

Dunque il vento sta cambiando e sta cambiando proprio nella direzione prevista dall’Italia che, anche solo per questioni geografiche, è storicamente all’avanguardia nella gestione del problema.

Il piano Mattei prima di tutto, ma anche il modello Albania e la ridefinizione della lista dei «paesi sicuri» (cosa che, alla spicciolata, faranno tutti i Paesi dell’Unione) sono le mosse di un governo che, di fronte a un fenomeno epocale, ha deciso di non stare a guardare, ma di cercare soluzioni, anche a rischio di sbagliare.

Siamo sicuri che l’Italia, tanto vituperata dalla sinistra italiana, non sia un laboratorio per le future politiche europee?

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