Mercato del contadino: missione Napoli in Egitto

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Percorso netto da Napoli ad Alessandria d'Egitto dove ieri è stato inaugurato dal ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida (presenti il ministro egiziano dell'Alimentazione, Sherif Farouk e l'ambasciatore italiano Michele Quaroni) il primo mercato contadino. Si tratta di un tassello del progetto "Mediterranean and African Markets Initiative" (Mami), un'iniziativa finanziata dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano e realizzata dal Ciheam Bari in collaborazione con la Coalizione mondiale dei Farmers Market e con il supporto della Fondazione Campagna Amica di Coldiretti che si incastona tra le operazioni del settore agricolo previste dal Piano Mattei del Governo Meloni.

Nel capoluogo campano infatti sono stati formati alcuni piccoli agricoltori egiziani della regione di Alessandria grazie a un gemellaggio tra Campagna Amica e Coldiretti campana e la Camera di Commercio di Alessandria. L'avvio del periodo di formazione era stato annunciato qualche mese fa in occasione dell'assemblea della Coalizione mondiale a cui fanno capo 70 associazioni rappresentative di 60 paesi, 200mila famiglie agricole e oltre 300 milioni di consumatori. Importante il ruolo del Ciheam di Bari a conferma della partecipazione attiva nell'operazione Africa del Mezzogiorno, non solo per la posizione logistica di hub del Mediterraneo. L'obiettivo è favorire lo sviluppo dell'azienda familiare agricola, asse portante della strategia portata avanti dalla Coldiretti e che ha contribuito a rendere l'agricoltura italiana tra le prime in Europa. Ma per garantire redditi adeguati ai produttori è necessario conquistare quote sempre maggiori di valore aggiunto che oggi, in particolare nei Paesi più poveri del mondo, finiscono nelle casse di soggetti estranei alle filiere.

Le piccole imprese a conduzione familiare che, secondo la Fao, assicurano l'80% dell'approvvigionamento alimentare nell'Africa sub-sahariana e in Asia, sono dunque un patrimonio da tutelare e soprattutto valorizzare per avviare un percorso di rinascita delle aree più povere del pianeta. In una recente dichiarazione il direttore generale della Fao, Qu Dongyu, ha ricordato che nel continente africano una persona su cinque soffre la fame, 300 milioni nel 2023 ed entro il 2030 è stimato un aumento di altri 10 milioni di individui. Da qui l'importanza di investimenti e innovazione. E l'obiettivo del Piano Africa, per quanto riguarda l'asse agricoltura, è proprio fornire il sapere agricolo a 360 gradi e avviare una collaborazione su basi paritarie con modalità opposte a quelle "predatorie" che hanno caratterizzato gli interventi in quei territori di Russia e Cina. Il ministro Lollobrigida ha ribadito «il ruolo centrale del Mediterraneo come una fonte inestimabile di biodiversità, tradizioni agricole e ricchezza alimentare. L'approccio mediterraneo alla sovranità alimentare si basa ha spiegato - sulla centralità delle comunità locali e sulla conservazione delle tradizioni culinarie.

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L'agricoltura familiare, le piccole aziende agricole e i mercati locali sono pilastri fondamentali di questo modello, poiché consentono di mantenere un legame diretto tra produttori e consumatori, rafforzando la resilienza delle comunità e preservando la ricchezza delle colture tradizionali». Il Piano Mattei punta a un obiettivo preciso: «Migliorare l'accesso a tecnologie agricole innovative e trasferire competenze che possano rendere i Paesi africani più autonomi nel produrre il proprio cibo e nell'ottimizzare l'uso delle loro risorse naturali».

Un cambio netto di paradigma nella politica di cooperazione. E il mercato contadino inaugurato ieri nel cuore di Alessandria d'Egitto ne rappresenta un esempio eloquente. «Il mercato ad Alessandria - ha spiegato il direttore generale della Fondazione Campagna Amica di Coldiretti, Carmelo Troccoli - segna l'inizio di un progetto ambizioso, che punta a creare una rete di mercati in tutto il Mediterraneo e l'Africa, come Albania, Tunisia, Kenya e Libano, per rafforzare i legami tra agricoltori e cittadini, con un impatto significativo sulle comunità locali». La finalità è economica, attraverso la vendita diretta da parte dei piccoli agricoltori dei propri prodotti, ma non solo, perché tra le priorità c'è la riqualificazione del tessuto sociale urbano oltre alla valenza etica centrata sul cibo. Il modello italiano dei mercati contadini, in cui l'Italia è leader mondiale grazie all'esperienza di Campagna Amica che unisce 50mila agricoltori sotto un'unica insegna, ha il punto di forza nel dialogo tra agricoltori e consumatori per promuovere un'alimentazione più consapevole e stagionale, sostenendo i piccoli produttori e garantendo ai cittadini alimenti freschi, genuini, a chilometro zero e al giusto prezzo. In questo quadro è stato determinante per i paesi africani il ruolo della formazione di Campagna Amica che ha spaziato dalla gestione dei mercati al marketing fino alla valorizzazione dei prodotti locali.

La cultura

Una costruzione studiata per la vendita, ma anche per le attività sociali. Così come avviene nei farmer market italiani che sono diventati un luogo dove si fa cultura del cibo. Il mercato di Alessandria, aperto ogni sabato dalla 10 alle 17, offrirà una vasta gamma di prodotti tipici di qualità rigorosamente selezionati: frutta e verdura di stagione, pane e prodotti da forno dolci e salati, latticini freschi e stagionati, carne di pollo e bovino, uova, miele e manufatti artigianali. Un primo passo verso il riscatto agricolo di agricoltori e pastori da cui è necessario partire per un Rinascimento africano. L'agroalimentare è ormai universalmente percepito come un settore strategico e lo è tanto più in aree dove l'insicurezza alimentare è ancora una gravissima emergenza. Un'attività che può dare prospettive e contribuire così anche a un contenimento delle drammatiche emigrazioni.

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