Metro C, si avvicina l?intesa sui fondi. Il Mef apre, contatto Gualtieri-Meloni

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Giancarlo Giorgetti è pronto a rivedere i tagli alla Metro C. «È un’opera meritoria. Vediamo come organizzarci in modo che gli stanziamenti vengano fatti», ha spiegato il ministro dell’Economia, che però ha chiesto al Comune di Roma un’accelerazione alla progettazione dell’ultimo tratto della metropolitana della Capitale, che deve collegare piazza Venezia alla Farnesina.

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Un’apertura accolta con favore dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che ieri ha chiesto «un confronto tecnico per ripristinare il finanziamento dell’opera e definire il profilo temporale della sua articolazione interna più idoneo a consentire di completare la metro C il piú rapidamente possibile».

Nella manovra in discussione alla Camera sono stati tagliati 25 milioni nel 2025, 50 milioni nel 2026 e di altrettanti 50 milioni per il 2027 nel monte finanziamenti all’infrastruttura. Ma guardando il sistema informatico della Ragioneria dello Stato emergerebbero altre riduzioni agli stanziamenti dell’opera fino al 2032. Di conseguenza, su quasi tre miliardi totali, si perderebbero fondi per 425 milioni.

IN PARLAMENTO

Ieri, durante l’audizione alla Camera sulla manovra, Giorgetti ha spiegato che questa decisione è legata alle nuove disposizioni del bilancio europeo. «Vale per tutte le opere. Il criterio che sta dietro le nuove regole è che bisogna stanziare delle spese quando si è sicuri che possano essere fatte, altrimenti quello spazio fiscale viene bruciato». Di conseguenza: «Quando le amministrazioni mi chiedono stanziamenti mi devono dimostrare che hanno il progetto esecutivo e che sono in grado di spendere»

Soffermandosi sulla Metro C, Giorgetti ha spiegato: «A quanto ne so, sono stati fatti una serie di interventi preliminari, ma manca la progettazione definitiva, magari si fa in 20 giorni ma temo di no». Detto questo, l’infrastruttura «è un’opera meritoria, vediamo come organizzarci in modo che gli stanziamenti vengano fatti in base alle regole contabili, ma non si bruci spazio fiscale a scapito di altro».

IL CAMPIDOGLIO

Le parole di Giorgetti sono state accolte con favore dal sindaco Gualtieri. Che ha spiegato: «Voglio accogliere positivamente la valutazione dell’opera come meritevole e l’impegno a organizzare l’articolazione del finanziamento in modo da consentire la sua realizzazione in modo coerente con il pieno uso dello spazio fiscale disponibile. Tengo però a precisare che nel caso della tratta T1 della Metro C la possibilità, a cui il ministro ha fatto riferimento, di separare il finanziamento della progettazione definitiva da quello della realizzazione, recentemente introdotta nell’ordinamento con il comma 70 dell’articolo 1 della legge 213/2023, non è applicabile perché il contratto della Metro C prevede l’opzione contrattuale di affidamento integrato di progettazione e realizzazione della tratta T1 al Contraente Generale».

Il Comune vuole velocizzare l’opera. Per questo, nota Gualtieri, «l’alternativa di una separazione tra progettazione definitiva ed esecuzione, che il taglio attuale renderebbe obbligata, è inattuabile perché non solo costringerebbe a fare una nuova gara per la T1 aumentando i tempi, ma determinerebbe anche l’aumento di 50 milioni dei costi della tratta T2 perché costringerebbe a realizzare il capolinea a Mazzini/Clodio, che a sua volta comporterebbe notevoli disagi in quel quadrante».

Per concludere: «Prima di fare il nuovo appalto per la T1 bisognerebbe attendere il collaudo della tratta T2, il che significherebbe uno slittamento di quasi dieci anni nella realizzazione della T1. La T1 è già molto avanti avendo già realizzato il Pfte (Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica delle opere pubbliche, ndr), la VIA e l’affidamento. La progettazione definitiva sarebbe di rapida esecuzione e consentirebbe di realizzare in parallelo le due tratte T1 e T2 con un notevole risparmio di tempi e costi».

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